1) Automazione – Produzione di tecnologie per la preparazione e somministrazione automatizzata di farmaci chemioterapici. Il fiore all’occhiello si chiama Chemomaker (si veda qui il video), ovvero un robot di nuova generazione efficiente e di dimensioni contenute. Il sistema è già stato testato in due ospedali italiani (tra cui il San Martino di Genova). Inoltre ai distributori sono stati consegnati 13 Chemomaker e 70.000 cartucce smart (consumabili per circa 100.000 preparazioni mediche). Il robot ha un potenziale enorme poiché è installabile in tutte le strutture ospedaliere, a cui offre precisi vantaggi:
- migliora la sicurezza degli operatori sanitari che non devono più maneggiare farmaci citotossici
- migliora la sicurezza dei pazienti in quanto gli errori di preparazione sono ridotti
- diminuisce il costo delle preparazioni grazie al riutilizzo automatico dei residui
3) Monitoraggio – Sviluppo e commercializzazione di bionanosensori utili per misurare il dosaggio del farmaco chemioterapico a casa del paziente, in modo che all’arrivo in ospedale la terapia sia già pronta e più efficace.
BISS sfrutta il know-how del gruppo Biovalley sia in campo biotech, sia nell’identificazione dei fornitori, sia per le attività distributive (già chiusi accordi internazionali in Svizzera, Serbia e Turchia per fare solo alcuni esempi). Per gli investitori, il management ha identificato diverse strategie di Exit, tra le quali si annoverano la quotazione in Borsa o l’ingresso di un grosso player industriale (come ad esempio Becton Dickinson, Baxter, BBraun).
I fondi raccolti su CFM serviranno per accelerare le attività di ricerca, l’espansione commerciale e la conseguente crescita dei ricavi, stimati a € 1,3 milioni nel 2023.
- Prodotti innovativi, già testati negli ospedali di Trieste e Genova
- Game changer rispetto ai competitor e alle alternative esistenti
- Management con ampio track record settoriale
- Mercato dinamico: la spesa sanitaria nazionale pubblica per l’oncologia è di oltre € 7,5 miliardi