Dafne è una startup innovativa che realizza prodotti per il benessere sessuale eco-sostenibili, approvati da professionisti e dermatologicamente testati. I punti di forza del progetto sono numerosi:
Investitori: Dafne ha già ricevuto conferma di investimento da parte di diversi investitori, tra cui Lifegate, Nova Argentia (industria farmaceutica) e Open Seed.
Potenzialità del mercato: secondo una ricerca di Market Research Future (MRFR), le dimensioni del mercato del benessere sessuale sono state valutate in $ 77 miliardi nel 2021 e si prevede che raggiungeranno quota $ 112 miliardi entro il 2030.
Marginalità e scalabilità: l’industria del benessere sessuale offre marginalità molto alte – Dafne ha un margine pre-spedizione del 75% – con la possibilità di migliorarlo con stock più ampi e ottimizzando la produzione. Negli ultimi anni, molti player importanti della cosmetica classica – come Sephora, Pinalli e Rinascente – hanno aperto la loro distribuzione, principalmente online, anche a prodotti relativi al benessere sessuale.
Ritorno economico per gli investitori: il management punta a vendere la società nel 2026 ad una realtà industriale (italiana o internazionale) che fatica a portare innovazione in autonomia nel mercato (a causa delle grandi dimensioni aziendali) ma che desidera offrire delle novità dal punto di vista di prodotti e di comunicazione, integrando Dafne nel proprio modello aziendale.
Innovazione in un mercato statico: l’industria è ferma da diversi anni con prodotti che non vengono innovati e i produttori sono pochi rispetto ai rivenditori. Ad oggi più del 70% di prodotti per il benessere sessuale, distribuiti in tutto il mondo, vengono realizzati in Cina (fonte: Swissinfo). Dafne si differenzia portando sul mercato prodotti di alta qualità con materiali innovativi, sviluppati con un biomateriale. Gli articoli hanno un’origine e una composizione 100% bio-based, in sostituzione delle comuni plastiche e siliconi.
Team: il progetto è stato ideato e sviluppato da Giacomo Cattaneo, Lucia Testa e Rodolfo Lironi, tutti con Exit alle spalle (Musement) e con esperienza nel lancio e dello sviluppo di startup D2C (direct to consumer).