Biova è la startup innovativa che recupera gli scarti per produrre e commercializzare beni alimentari con focus sulle birre artigianali da pane invenduto. Un settore che sta vivendo una fase di espansione, come si evince dallo studio di Coldiretti che confronta il primo trimestre 2021 con lo stesso periodo 2020: “Volano i consumi di birra nel 2021 con un aumento record del 18,4% degli acquisti domestici in Italia trainati dalle ondate di caldo torrido causate dai cambiamenti climatici con il crescente successo di bionde e rosse artigianali Made in Italy”.
Secondo l’associazione, inoltre, “il consumo pro capite nel nostro Paese è arrivato a 36,8 litri, ma la birra rappresenta anche un traino per l’economia alimentando una filiera che, fra occupati diretti e indotto, offre lavoro a oltre 140mila persone. In crescita anche le esportazioni dopo le difficoltà registrate lo scorso anno a causa delle pandemia, con un aumento del 4% nei primi quattro mesi del 2021, secondo un’analisi di Coldiretti su dati Istat sul commercio estero”.
Risultati importanti, trainati dalla birra artigianale che conta circa 550.000.000 di litri prodotti ogni anno. C’è inoltre un evoluzione del gusto dei consumatori, “diventato negli anni sempre più raffinato e consapevole con specialità altamente distintive e varietà particolari”. Per questo un progetto come Biova, che unisce il gusto per la birra artigianale di qualità alla lotta contro lo spreco alimentare, risulta ideale per espandersi e conquistare sempre più clienti. I primi risultati sono già tangibili: il fatturato di tutto il 2020 è stato raggiunto e superato nei primi 4 mesi del 2021, attestandosi al momento a circa 40.000 euro\mese da luglio 2021.