Le startup innovative e le PMI innovative svolgono un ruolo fondamentale per la crescita e lo sviluppo economico. Ma di preciso cosa coso e come funzionano?
Startup innovative: cosa sono
Le startup innovative sono imprese giovani, che offrono un elevato contenuto tecnologico e che presentano forti potenzialità di crescita. E negli ultimi anni sono diventate una risorsa fondamentale per la politica industriale italiana.
Nel 2012, il legislatore ha introdotto alcune misure specifiche per sostenere questa tipologia di azienda. L’obiettivo era quello di sostenere le startup innovative durante i loro cicli di vita (nascita, crescita, maturità). Il pacchetto di legge aveva però una visione più ampia. Oltre a favorire lo sviluppo di un ecosistema dell’innovazione fiorente e competitivo, mirava a creare nuove opportunità per fare impresa e consolidare l’occupazione (favorendo la crescita della forza lavoro complessiva), all’interno di una strategia di crescita sostenibile.
Per questo tale tipologia di impresa, grazie a tali misure, rientra in una sezione speciale del registro delle aziende e gode di particolari benefici previsti entro i 5 anni dalla fondazione della startup. Trascorso tale periodo di tempo, le imprese hanno la possibilità di trasformarsi in PMI innovative, senza perdere i vantaggi di legge.
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I requisiti di una startup innovativa
Una startup innovativa è una società di capitali, che può essere costituita anche in forma cooperativa, che rispetti i seguenti requisiti imprescindibili:
- è un’impresa nuova o comunque costituita da non più di 5 anni
- ha sede principale o comunque residenza in Italia, o in un altro Paese dello Spazio Economico Europeo purché abbiano una sede produttiva o filiale in Italia
- genera un fatturato annuo non superiore a 5 milioni di euro
- ha come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico
- non è risultato di fusione scissione societaria e nemmeno di cessione di ramo d’azienda
- non è quotata in un mercato regolamentato o in una piattaforma multilaterale di negoziazione
- non distribuisce e non ha distribuito utili
Inoltre, una startup può rientrare nello status di startup innovativa se rispetta almeno 1 dei seguenti requisitii:
- sostiene spese in ricerca (R&S – ricerca e sviluppo) e innovazione pari ad almeno il 15% del maggiore valore tra fatturato e costo della produzione;
- impiega personale altamente qualificato (almeno un terzo dei lavoratori devono essere dottori di ricerca, dottorandi o ricercatori, oppure almeno due terzi devono avere una laurea magistrale); la competenza di dipendenti o collaboratori è fondamentale per il successo aziendale
- è titolare, depositaria o licenziataria di almeno un brevetto o titolare di un software registrato.
Le agevolazioni dedicate alle startup innovative
Come anticipato, per le startup innovative sono previsti particolari benefici. Questi si applicano alle startup innovative a partire dalla data di iscrizione nella sezione speciale e per un massimo di 5 anni a decorrere dalla loro data di costituzione.
Inoltre, rispetto al primo pacchetto di legge, con il Decreto “Rilancio” sono state introdotte ulteriori misure per il rafforzamento e sostegno dell’ecosistema delle startup innovative. Di seguito sono riepilogate per punti tutte le agevolazioni dedicate a tale categoria societaria:
- Incentivi fiscali all’investimento nel capitale sociale di startup innovative (approfondimento nella sezione successiva)
- Accesso gratuito e semplificato al Fondo di Garanzia per le PMI
- Smart & start Italia (finanziamenti agevolati per startup innovative localizzate sul territorio nazionale)
- Trasformazione in PMI innovative senza soluzione di continuità
- Esonero da diritti camerali e imposte di bollo
- Raccolta di capitali tramite campagne di equity crowdfunding
- Servizi di internazionalizzazione alle imprese (ICE)
- Deroghe alla disciplina societaria ordinaria
- Disciplina del lavoro flessibile
- Proroga del termine per la copertura delle perdite
- Deroga alla disciplina sulle società di comodo e in perdita sistematica
- Remunerazione attraverso strumenti di partecipazione al capitale
- Esonero dall’obbligo di apposizione del visto di conformità per compensazione dei crediti IVA
- Fail Fast (procedure semplificate in caso di insuccesso della propria attività)
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Detrazioni per chi investe in società innovative
Se una società di capitali costituita in Italia – senza che ciò sia seguito di una cessione – rispetta tutti i requisiti per essere startup innovativa o PMI innovativa, allora lo Stato riconosce dei benefici fiscali agli investitori.
Chi investe in una società innovativa, per esempio attraverso Equity Crowdfunding, può beneficiare degli sgravi fiscali in sede di dichiarazione dei redditi. Le agevolazioni fiscali sono previste sia per l’investitore in qualità di persona fisica che per quello in qualità di persona giuridica.
Le persone fisiche hanno il diritto di detrarre nella loro dichiarazione dei redditi annuale un importo pari al 30% di quanto investito nel capitale sociale di una o più startup/ PMI innovative. La percentuale di detrazione è stata portata al 30% per tutte le startup/ PMI, anche quelle a vocazione sociale (come definita dal comma 4 dell’articolo 25 del Dl “crescita bis”) e quelle che sviluppano e commercializzano esclusivamente prodotti innovativi ad alto livello tecnologico in campo energetico.
Il limite quantitativo massimo all’investimento su cui determinare la detrazione, è stato elevato ad euro 1.000.000 annui, e il periodo minimo di mantenimento dell’investimento elevato a tre anni. Ciò significa che se vendo le mie quote prima delle tempistiche previste dalla legge perdo il diritto alle agevolazioni. In tal caso bisogna restituire le somme di cui si ha eventualmente beneficiato.
Le persone giuridiche (società) che investono in startup innovative o PMI innovative beneficiano di un regime fiscale di favore (con esclusione delle startup stesse). In particolare, tali aziende possono escludere dal reddito imponibile un importo pari al 30% di quanto investito nel capitale sociale di una o più startup e PMI innovative. Anche in questo caso sono incluse quelle a vocazione sociale e quelle che sviluppano e commercializzano esclusivamente prodotti innovativi ad alto livello tecnologico in campo energetico.
Il limite massimo di investimento consentito rimane pari a euro 1.800.000 annui e, così come per le persone fisiche, è richiesto il mantenimento dell’investimento per almeno tre anni. Si consiglia di scaricare la guida gratuita a questo link.
Livegreen, un caso concreto di successo
Le startup innovative per crescere e prosperare hanno bisogno di capitali. Per questo ricorrono sempre più all’Equity Crowdfunding, un forma di finanziamento snella e totalmente online.
Livegreen è un esempio di startup innovativa che ha scelto questa forma di finanziamento. Si tratta di una società agricola che ha sviluppato un processo innovativo – che non comporta emissioni di CO2 – per estrarre una nuova proteina vegetale, e altri estratti ad alto valore aggiunto, dall’alga spirulina.
Grazie a questo ingrediente naturale e salutare (proprietà antibatteriche e antiossidanti, presenza di amminoacidi essenziali e alto apporto proteico e vitaminico), l’emittente offre un’ampia gamma di prodotti, dai vegburger alla pasta fino alle barrette energetiche. E grazie ai suoi impianti in Sardegna, nelle pianure del Campidano, è diventata il primo produttore italiano di spirulina biologica.
Livegreen produce anche una farina da spirulina come base per alimenti che, a differenza di molti concorrenti, offre un alto profilo nutrizionale. E, grazie alla sua tecnologia, riesce a estrarre proteine vegetali senza compromettere l’odore e il gusto dell’alimento finale. Il merito va al team, che possiede un’esperienza di oltre 15 anni nelle biotecnologie e nel settore delle microalghe.