Gli investimenti green rappresentano una opportunità per i privati e il loro capitale di rischio e, allo stesso tempo, sono uno strumento di valorizzazione e salvaguardia del nostro ambiente.
Transizione energetica ed economia circolare, due strade obbligate
L’impatto ambientale determinato dalla gestione poco accorta delle risorse della Terra si è giustamente imposto come tema in diversi settori: il produttivo e il finanziario soprattutto. E per fermare il cambiamento climatico si sta ricorrendo a scelte eticamente sostenibili, a fonti di energie rinnovabili.
Per questa ragione l’Europa ha istituito il Green Deal europeo, per il quale la Commissione Europea ha preso l’impegno di stanziare ben 1000 miliardi di euro, nei prossimi 10 anni, per investimenti sostenibili. Per raggiungere questo obiettivo la Commissione Europea ha istituito l’EGDIP, il piano di investimenti del Green Deal Europeo.
Scopri dove investire
Investire nel green, cosa significa?
È in un simile contesto che va collocata la possibilità, anche da parte dei privati e non solo dei fondi, di investire nel green. Risultano infatti essere in forte crescita gli investimenti ESG. L’espressione è stata coniata nel 2005, durante la conferenza Who Cares Wins tenuta a Zurigo.
L’acronimo ESG sta per Enviromental, Social e Governance, e indica l’insieme delle attività di una azienda che devono tenere conto di:
- ambito e impatto ambientale nelle scelte
- aspetto sociale nelle proprie strategie
- una gestione aziendale ispirata a princìpi etici e buone pratiche.
Investimenti SRI
È tuttavia possibile fare riferimento ad un secondo acronimo: SRI, Sustainable and Responsible Investment, traducibile in italiano con l’espressione: investimenti sostenibili e responsabili. In questo secondo caso, non molto diversamente dagli investimenti ESG, si mira a creare certamente valore per gli investitori e per le società, e lo si fa attraverso:
- una strategia di investimento a medio lungo termine
- una analisi di tipo ambientale, finanziario, sociale e di buona governance nel valutare le imprese in cui investire.
Gli investimenti SRI possono quindi essere attuati tenendo conto di diversi approcci strategici. In Italia vengono solitamente applicate 6 strategie:
- esclusioni di investimenti in settori quali armi, test su animali e tabacco
- convenzioni internazionali delle quali si chiede il rispetto. Convenzioni di agenzie ONU quali UNICEF oppure UNHCR
- best in class, approccio secondo cui i diversi emittenti in portafoglio (ovvero le realtà che emettono obbligazioni ricevendo capitale) sono scelti con criteri legati appunto all’ambiente, al sociale e alla governance
- investimenti tematici, così da investire concentrandosi su uno o su più temi. Quali ad esempio le fonti rinnovabili
- engagement, ovvero l’attività di dialogo tra investitori e impresa finanziata in merito alle problematiche legate alla sostenibilità, senza dimenticare la possibilità di esercitare il proprio diritto di voto in sede amministrativa
- impact investing investimenti che hanno come scopo la creazione di un impatto sociale e ambientale positivo. Un impatto che sia inoltre misurabile e generi ROI (ritorno di investimento).
Esempi di investimenti in green economy
Sono diverse le possibilità di investimento che la green economy offre a chi vuole impegnare del capitale di rischio.
Si possono indicare i green bonds, o obbligazioni verdi. Si tratta di strumenti finanziari che, a partire dal 2007, presentano una forte crescita. Nella pratica sono obbligazioni a tutti gli effetti (titoli di credito emessi a fronte del versamento di un capitale) e la loro emissione riguarda progetti ad impatto ambientale positivo:
- progetti per l’efficienza energetica
- produzione energetica da fonti rinnovabili
- uso sostenibile dei terreni
- trattamento dei rifiuti e dell’acqua
- prevenzione e controllo dell’inquinamento
- edilizia eco-compatibile.
Inizialmente, i green bonds erano emessi da istituzioni finanziarie sovranazionali (Banca Europea per gli Investimenti, Banca Mondiale). Ora possono essere emessi anche da aziende, agenzie statali e municipalità.
Nel 2019 è stato poi lanciato per la prima volta nel mercato il primo ETF relativo all’economia circolare da parte del BNP Paribas Asset Management (il marchio del Gruppo BNP Paribas per i servizi di gestione patrimoniale).
Gli ETF sono specifici fondi di investimento caratterizzati da gestione passiva. Il proprio investimento viene messo insieme agli investimenti di altri privati e il gestore del fondo si occuperà di operare gli investimenti.
Crowdfunding per gli investimenti legati alla green economy
L’economia verde ha nel crowdfunding una possibilità di attrarre capitale, e di ritorno di investimento, che non devono essere assolutamente trascurati.
Per mezzo dell’Equity Crowdfunding gli investitori possono partecipare con il proprio capitale a campagne di finanziamento, per poi partecipare alle scelte strategiche di startup innovative, o PMI, del settore green. È proprio per scelte di investimento come queste che ha senso parlare di green crowdfunding.
Le campagne di green crowdfunding, attraverso le quali possono essere realizzati modelli di investimento partecipativi, arrivano ad abbracciare:
- l’efficientamento energetico, svolto attraverso la riqualificazione energetica di centri commerciali
- la realizzazione di comunità energetiche attraverso l’implementazione di impianti fotovoltaici dedicati, al fine di suscitare benefici ambientali, sociali ed economici
- la produzione di prodotti per la pulizia e la detergenza 100% biodegradabili
Questi sono solo tre esempi, che restituiscono l’importanza di coniugare investimenti partecipati, e dal basso, con una imprenditorialità sempre più marcata da innovazione e sostenibilità.
Scopri dove investire