Gli ETF sono fondi di investimento negoziati in borsa. Di fatto possono essere acquistati e venduti come azioni e si caratterizzano per avere basse commissioni di gestione. Quali vantaggi e quali rischi comportano? Come scegliere gli ETF più adatti alle proprie esigenze, nel 2025?
ETF, che cosa sono?
Gli ETF, acronimo di Exchange-Traded Funds, sono fondi d’investimento negoziati in borsa, a gestione passiva. Grazie a questi fondi gli investitori hanno la possibilità di acquistare e vendere quote del fondo comune di investimento sul mercato azionario proprio come le azioni di una società.
L’obiettivo principale di un ETF è replicare la performance di un indice di riferimento, che può essere basato su una varietà di asset, inclusi azioni, obbligazioni, commodity (ovvero materia prima) o una loro combinazione. Attraverso un singolo ETF di fatto gli investitori possono ottenere l’esposizione a un ampio portafoglio di titoli, assicurandosi in questo modo una diversificazione che sarebbe altrimenti complessa o costosa da raggiungere attraverso singoli acquisti.
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Cosa sono gli indici di riferimento?
Gli indici di riferimento sono misure standardizzate della performance di mercato, e sono utilizzati come base per le performance e i valori attribuiti agli ETF. Questi indici possono rappresentare vari segmenti o nicchie del mercato finanziario. Attraverso di loro si possono tracciare l’andamento di un mercato specifico, stili di investimento, o classi di attività.
Si possono fare alcuni esempi concreti. Lo Standard & Poor’s 500 (S&P 500) è l’indice azionario USA più importante, che misura le prestazioni delle 500 maggiori aziende quotate sulle borse statunitensi, e dà un riflesso dell’andamento complessivo del mercato azionario americano. Altri indici azionari popolari possono essere il Dow Jones Industrial Average (DJIA), che traccia 30 grandi compagnie industriali statunitensi, e il Nasdaq Composite, che si concentra invece su aziende tecnologiche.
Per quanto riguarda le obbligazioni, gli ETF si possono basare su indici come il Bloomberg Aggregate Bond Index, che riflette il mercato obbligazionario statunitense. Vi sono poi ETF che tracciano indici globali come il MSCI World o l’MSCI Emerging Markets, che offrono una esposizione a mercati internazionali.
Come funzionano gli ETF?
Gli ETF offrono agli investitori la possibilità di acquistare e di vendere quote del fondo direttamente sul mercato azionario, come detto, in modo simile a come si comprano e vendono azioni. Come conseguenza si hanno una grande flessibilità e accessibilità, caratteristiche chiave che differenziano gli ETF dai tradizionali fondi comuni di investimento, che di solito si comprano o vendono una volta al giorno al prezzo di chiusura.
La struttura degli ETF implica che questi fondi abbiano un gestore che si occupa di replicare l’andamento di un indice di riferimento. L’indice può essere composto da varie classi di asset. Il gestore dell’ETF cerca di mantenere la composizione del portafoglio il più vicino possibile a quella dell’indice, assicurando così che la performance del fondo rispecchi quella dell’indice stesso.
A differenza dei fondi comuni, poi, gli ETF permettono il trasferimento di titoli senza doverli vendere, minimizzando così le passività fiscali per i capital gain, almeno fino a quando l’investitore non decide di vendere le proprie quote. Inoltre, gli ETF tendono ad avere spese complessive più basse rispetto ai fondi comuni. Le spese ridotte sono dovute in parte al modello di gestione passiva di molti ETF, che richiede meno decisioni attive e analisi da parte del gestore del fondo.
Gli ETF offrono, aspetto da non trascurare, trasparenza: i loro portafogli sono generalmente visibili giornalmente, a differenza dei fondi comuni che possono rivelare la composizione solo mensilmente o trimestralmente.
ETF speculativi, di cosa si tratta?
Discorso a parte meritano i cosiddetti ETF speculativi. A differenza degli ETF tradizionali, progettati per replicare passivamente un indice o un mercato, gli ETF speculativi adottano approcci attivi o complessi per capitalizzare su particolari tendenze, volatilità o movimenti di mercato a breve termine.
Tra le principali caratteristiche di questi ETF c’è l’uso della leva finanziaria, che amplifica i guadagni potenziali ma anche le perdite. Ad esempio, gli ETF a leva con moltiplicatori per 2 o per 3 possono raddoppiare o triplicare l’andamento di un indice, sia in rialzo che in ribasso. Vi sono anche ETF inversi, che puntano a guadagnare quando il mercato scende, replicando l’andamento negativo di un indice.
Questi strumenti sono spesso utilizzati per speculazioni a breve termine e non sono adatti a investimenti a lungo termine, poiché la loro struttura comporta un effetto di erosione nel tempo (decay), specialmente in mercati volatili.
Gli ETF speculativi sono ideali per investitori esperti che conoscono i rischi associati e desiderano sfruttare specifiche dinamiche di mercato. Richiedono una gestione attenta e un monitoraggio costante, poiché le perdite possono essere significative. Per investitori meno esperti, è consigliabile un approccio più conservativo con ETF tradizionali.
Quali sono i vantaggi degli ETF?
È possibile ora indicare i principali vantaggi degli ETF.
Vantaggio | Descrizione |
---|---|
Diversificazione | Gli ETF permettono di ottenere una vasta diversificazione anche con un investimento limitato, dato che un singolo ETF può contenere decine, centinaia o persino migliaia di titoli. |
Costi ridotti | Generalmente, gli ETF presentano costi di gestione più bassi rispetto ai fondi comuni di investimento, grazie alla loro natura passiva (molto spesso replicano un indice). |
Flessibilità di trasmissione | A differenza dei fondi comuni, gli ETF possono essere comprati e venduti in qualsiasi momento durante l’orario di borsa a un prezzo di mercato. Ciò offre una maggiore flessibilità rispetto all’acquisto a fine giornata dei fondi comuni. |
Trasparenza | Gli ETF di solito aggiornano la composizione del loro portafoglio quotidianamente. Questo fornisce agli investitori un livello di trasparenza maggiore rispetto ai fondi comuni che potrebbero farlo mensilmente o trimestralmente. |
Efficienza fiscale | Gli ETF sono strutturati in modo da evitare che gli investitori subiscano passività fiscali pesanti su capital gain fino al momento della vendita delle loro azioni, diversamente da quanto spesso accade con i fondi comuni. |
Accesso a varie classi di asset | Gli ETF offrono l’accesso a una vasta gamma di classi di asset come azioni, obbligazioni, immobili e materie prime, permettendo agli investitori di diversificare facilmente il proprio portafoglio. |
Investimento minimo basso | L’investimento minimo per un ETF è il prezzo di una singola azione sul mercato, rendendoli accessibili anche agli investitori con meno capitale. |
Opzioni strategiche | Gli ETF forniscono opportunità per strategie d’investimento complesse, come la leva finanziaria, lo short selling e il trading programmatico, adatte sia a investitori esperti che principianti. |
Adattabilità | Considerata la vasta gamma di ETF disponibili, gli investitori possono facilmente adattare o cambiare la loro strategia di investimento senza dover acquistare direttamente tutti i titoli sottostanti. |
Quali rischi comportano gli ETF?
Gli ETF possono presentare comunque dei rischi che vanno tenuti in considerazione, prima di scegliere questa forma di investimento. Uno dei principali è il rischio di mercato, legato alle fluttuazioni del valore degli asset contenuti nell’ETF, che può variare anche in modo significativo nei momenti in cui il mercato esprime maggiore volatilità. C’è quindi un rischio di liquidità, che si verifica quando non c’è abbastanza volume di trading. In una simile circostanza risulta complesso se non difficile vendere o comprare le quote di ETF senza influenzarne in modo importante il prezzo.
Il comportamento degli investitori deve essere considerato un rischio, dal momento che decisioni emotive o reazioni su larga scala a notizie di tipo economico o finanziario possono portare a vendite o acquisti precipitosi, influenzando negativamente il valore dell’ETF. Un altro rischio è legato alla gestione, poiché anche se gli ETF sono generalmente gestiti passivamente, le decisioni relative alla selezione e al bilanciamento degli asset possono in ogni caso produrre conseguenze sulle performance.
Si tenga poi presente come gli ETF che investono in valute o mercati esteri sono soggetti al rischio di cambio, che può variare nei confronti della moneta di riferimento dell’investitore. Questi rischi evidenziano l’importanza di una valutazione accurata e di una strategia di investimento. A questo proposito, si può anche pensare di rivolgersi ad un consulente finanziario.
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ETF, come investire e come sceglierli?
Si possono indicare adesso alcuni criteri di riferimento per capire come investire e come scegliere gli ETF.
Criterio di scelta dell’ETF | Descrizione |
---|---|
Stabilire gli obiettivi di investimento | L’investitore deve definire il suo orizzonte temporale (breve, medio, lungo termine) e cosa intende raggiungere (es. crescita del capitale, reddito da dividendi, conservazione del capitale). |
Valutare il profilo di rischio | Bisogna comprendere quanto rischio si è disposti a tollerare e quale rischio si può effettivamente gestire in base alla situazione finanziaria personale. |
Effettuare la ricerca sugli ETF | Si dovrebbero esaminare fattori quali l’asset allocation dell’ETF, la dimensione del fondo, la liquidità, la reputazione del gestore, le spese di gestione e la performance storica. |
Diversificare il portafoglio | È importante selezionare ETF che investano in vari settori economici, classi di asset e regioni geografiche per ridurre il rischio complessivo. |
Monitorare le commissioni | Le spese correnti sostenute dagli ETF in termini di gestione e altre commissioni incidono sul rendimento netto; perciò, l’investitore dovrebbe cercare un equilibrio tra costi e performance. |
Rivedere periodicamente il portafoglio | Dato che le condizioni di mercato cambiano, è necessario controllare regolarmente il portafoglio per assicurarsi che resti allineato con gli obiettivi di investimento attuali. |
ETF tematici su cui puntare nel 2025
Le aziende tecnologiche di grande capitalizzazione come Apple, Microsoft, Alphabet, Amazon, Nvidia, Meta e Tesla continuano a occupare una posizione rilevante nei portafogli degli investitori, rappresentando una porzione significativa dell’indice S&P 500. In questo contesto, strumenti come il Roundhill Magnificent Seven ETF (MAGS) stanno guadagnando popolarità, con volumi di gestione che si avvicinano al miliardo di dollari. Per chi cerca esposizioni alternative, l’ETF Defiance Large Cap ex-Mag 7 (XMAG) offre accesso a società di grande capitalizzazione escludendo le più grandi aziende tech.
La diversificazione, come scritto, si distingue come tema chiave per il prossimo anno. Secondo Goldman Sachs, i rendimenti dell’S&P 500 potrebbero rallentare nel prossimo decennio, portando gli investitori a considerare strategie come l’Equal-Weight Index, che distribuisce il peso uniformemente tra i componenti. Strumenti che privilegiano titoli value, small cap o mercati internazionali vengono indicati come opzioni valide per diversificare il portafoglio.
Meritano attenzioni gli ETF focalizzati su aziende leader IA come Nvidia e AMD. Anche il comparto energetico, spinto dalla crescente domanda di data center, potrebbe rappresentare un’interessante opportunità. ETF come l’Utilities Select Sector SPDR Fund (XLU) stanno infatti beneficiando di questo trend.
Tendenze 2025 per gli ETF
Uno dei settori più dinamici sarà quello legato all’intelligenza artificiale, con aziende come Microsoft pronte a beneficiare di ricavi crescenti grazie alla monetizzazione delle innovazioni. L’espansione dell’ecosistema AI, inclusa la crescita di fusioni e acquisizioni, rende gli ETF focalizzati sull’intelligenza artificiale una scelta interessante per chi cerca opportunità a lungo termine.
Parallelamente, gli ETF sostenibili continueranno a guadagnare terreno, alimentati dalla domanda per investimenti responsabili. Fondi ESG (Environmental, Social, Governance), come il Fineco AM MarketVector Artificial Intelligence, stanno già mostrando rendimenti promettenti e si prevede che restino un’opzione centrale per investitori sensibili ai temi ambientali e sociali. La sostenibilità non sarà solo una tendenza etica, ma anche una strategia di rendimento competitivo.
In un contesto economico segnato da incertezze, con tassi di interesse in calo e rischi legati a possibili conflitti commerciali, gli ETF settoriali offriranno soluzioni mirate. La tecnologia e la finanza emergono come settori di punta, con ETF focalizzati su blockchain, AI e settore bancario statunitense, che potrebbero garantire buoni risultati.
L’investimento in progetti di crowdfunding può comportare il rischio di perdita del capitale investito. Per ogni informazione, consulta la sezione Termini e Condizioni sul nostro sito.