Come fare i soldi con il crowdfunding

Il crowdfunding rappresenta una possibilità di investimento, sul medio e lungo termine, e può essere considerato una vera e propria forma di guadagno. Vediamo quali sono le potenzialità.

 

Cos’è il crowdfunding

Il crowdfunding consiste in una forma di investimento attraverso la quale un investitore può acquistare delle quote societarie, realtà quali startup innovative o PMI ad alto impatto di innovazione, in cambio di un capitale di investimento.

Attraverso il crowdfunding, che in italiano può essere tradotto con l’espressione finanziamento collettivo, singoli investitori o persone fisiche possono appoggiare finanziariamente nuovi progetti imprenditoriali e realtà che differentemente incontrerebbero difficoltà nella raccolta fondi necessaria al proprio sviluppo.

A livello europeo, il crowdfunding risulta essere disciplinato attualmente dal Regolamento UE n. 2020/1503 del 7 ottobre 2020. Il regolamento, tra le diverse novità introdotte, si specifica per tutela degli investitori e per la gestione di eventuali conflitti di interesse. Le tipologie di crowdfunding che il regolamento norma sono:

  • l’equity crowdfunding
  • il debt crowdfunding
  • il lending crowdfunding.

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Quanti tipi di crowdfunding esistono

Prima di approfondire le possibilità di investimento attraverso il crowdfunding, e indipendentemente dalla somma di denaro che si vuole investire, è bene specificare quali siano le principali tipologie di crowdfunding, per poi approfondire i settori in cui conviene investire:

  • equity crowdfunding, disciplinato dalla CONSOB, con il quale si diventa a tutti gli effetti soci dell’impresa, dal momento che il finanziatore partecipa con un acquisto di quote societarie
  • lending-based crowdfunding, ovvero una forma di microprestiti a favore di privati o di imprese
  • reward-based crowdfunding, traducibile come una effettiva raccolta fondi che termina con una ricompensa. Il più delle volte la ricompensa è il prodotto o il servizio che sono finanziati
  • donation-based crowdfunding, un finanziamento a favore di iniziative senza scopo di lucro, oppure organizzazioni no profit.

 

In quale settore conviene investire?

Fare soldi con il crowdfunding significa innanzitutto scegliere una campagna di crowdfunding e tenere in conto il rischio di perdita insito in questa forma di investimento. Rischio tutto sommato gestibile, perché per guadagnare con il crowdfunding non servono necessariamente milioni di euro, bastano anche somme più contenute. In linea teorica bastano anche 100 euro.

I settori che saranno passati in rassegna sono:

  • startup innovative
  • crowdfunding energetico
  • crowdfunding immobiliare.

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Startup innovative

Crowdfunding e startup innovative sono un binomio che può generare utili interessanti. In Italia una startup viene definita innovativa grazie all’inquadramento del decreto legge 179/2012, in base al quale questa nuova realtà:

  • deve essere stata costituita da non più di cinque anni
  • ha come progetto, esclusivo o prevalente, un prodotto o un servizio ad alto valore tecnologico
  • deve essere composta da almeno 2/3 di personale con laurea magistrale o almeno 1/3 composto da ricercatori, dottorandi o dottori di ricerca.

Investire in una startup innovativa può tradursi, per il singolo investitore, in un ROI (ritorno di investimento) potenzialmente cospicuo. Allo stesso tempo gli investitori possono guadagnare attraverso il capital gain (in italiano, plusvalenza).

Quando vengono acquistate delle quote societarie, che in un secondo momento sono poste in vendita, qualora il prezzo delle azioni di una data startup fosse salito, ecco che questa differenza si traduce in guadagno per l’investitore.

Una ulteriore possibilità di guadagno è data dalla cosiddetta exit, ovvero la possibilità di cessione della propria quota azionaria direttamente ad un altro compratore. Fermo restando che l’investitore può rimanere socio, continuare a detenere le proprie quote e partecipare ai dividendi della società.

 

Il crowdfunding energetico

Parlare di crowdfunding energetico vuol dire sostanzialmente abbracciare le potenzialità che la Green Economy sta immettendo sul mercato. E le due parole d’ordine, al riguardo, sono sostenibilità e transizione energetica.

Basti pensare ai green bond, strumenti finanziari (nello specifico si tratta di obbligazioni) che negli ultimi 15 anni abbondanti hanno attraversato una crescita significativa. Questi tipi di obbligazioni vengono definiti green perché sono legati a progetti caratterizzati da sostenibilità aziendale, prevenzione e controllo rispetto all’inquinamento, attività connesse all’uso sostenibile dell’acqua, edilizia eco-compatibile.

Gli esempi appena citati rappresentano lo stesso campo di azione del crowdfunding energetico, che va collocato quindi nel cosiddetto Green New Deal europeo, espressione con cui si indica un insieme di misure volte al benessere delle generazioni future, alla salvaguardia del pianeta e delle sue risorse. Così da arrivare alla neutralità climatica entro il 2050.

I risparmiatori italiani sembrano avere compreso che investire in sostenibilità ripaga, sia in termini di salvaguardia dell’ambiente sia in termini di dividendi. I risparmiatori italiani hanno nel 91% dei casi, nel proprio portafoglio prodotti ESG. Environmental, Social, Governance: questo il significato dell’acronimo ESG, che indica l’insieme delle attività volte ad un investimento responsabile che tenga conto degli aspetti ambientali, sociali e di governance.

Per fare un esempio concreto di crowdfunding energetico, basti pensare ad una raccolta fondi per l’apertura di una centrale a biomasse.

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Il crowdfunding immobiliare

Il real estate crowdfunding, o crowdfunding immobiliare, nasce negli USA intorno al 2012 e in questi ultimi 10 anni ha dimostrato di avere delle interessanti potenzialità. Attualmente le piattaforme attive sono 123 in tutto il mondo, e solo nel 2018 gli investimenti statunitensi arrivavano a 7,4 miliardi di dollari, mentre l’Europa si assestava intorno ai 2,1 miliardi di euro.

Chi opera nel real estate ha compreso i vantaggi del crowdfunding, preferito al classico canale bancario. Nel caso in cui una società volesse acquistare un immobile, potrebbe aprire una campagna per raccogliere fondi, attraverso una piattaforma. Chi è interessato investe il proprio capitale di rischio, che può essere una somma anche poco considerevole: si parte dai 100 euro, come si accennava, per poi salire.

Quando l’acquisto è stato perfezionato, l’investitore vede il capitale restituito e maggiorato. Le piattaforme attraverso cui è possibile svolgere questo tipo di investimento possono essere due: piattaforme lending, che si basano su prestiti verso chi promuove il progetto immobiliare, con un tipo di remunerazione che può essere indicizzata oppure fissa.

Il secondo tipo è dato dalle piattaforme equity, come è il caso di CrowdFundMe, attraverso cui l’utente può sottoscrivere delle quote di capitale di rischio della società che ha un determinato progetto imprenditoriale. Il guadagno in questo caso è determinato dai dividendi o dalla liquidazione delle proprie quote.

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