In questo difficile momento economico, legato alle conseguenze dell’espansione mondiale del coronavirus, la parola d’ordine è diversificare. Puntare tutto su titoli uguali – e spesso supervalutati – è rischioso, bisogna quindi investire su diversi asset, non legati tra loro e meglio ancora se lontani geograficamente. Questo è il pensiero di CrowdFundMe.
Pur considerando che l’Equity Crowdfunding è tra i settori che hanno meno risentito, in maniera diretta, della crisi delle ultime settimane, non va comunque sottovalutato il periodo convulso che stanno vivendo sia le imprese e l’economia reale, sia la finanza e le borse. Fatta tale premessa, è bene non farsi prendere dal panico e individuare una strategia adeguata alla situazione per tutelare il proprio portafoglio. Una delle possibilità è quella di investire anche su imprese non quotate e che quindi sono svincolate dalle oscillazioni di prezzo dei mercati borsistici. In poche parole, sfruttare al meglio le possibilità di diversificare il proprio portafoglio guardando anche alle soluzioni offerte dall’Equity Crowdfunding che, per sua natura, si concentra e immette liquidità nell’economia reale, con società diverse tra loro, operanti in diversi settori e non ancora sbarcate sui listini.
Come anticipato, inoltre, è importante anche la diversificazione a livello geografico. Non a caso su CrowdFundMe abbiamo deciso di allargare la nostra offerta portando anche un veicolo di investimento come Sixth Millennium, dell’imprenditore e noto venture capitalist Jonathan Pacifici, che investe su startup israeliane nei settori tech (Cybersecurity, IoT, Big Data e Fintech). Anche i nuovi progetti immobiliari sono un esempio di strategia basata su asset diversi: 4F Real Estate, specializzata nel Buy to Sell, e RentApp, attiva nel Rent to Rent. E nel corso dell’anno lanceremo anche i Minibond, volti a fornire anche una cedola fissa ai nostri investitori.
Ovviamente, speriamo tutti che questa crisi finisca il prima possibile e che l’economia in generale e i mercati possano ripartire. Se gli investitori, sia istituzionali che retail, e tanti imprenditori del nostro settore accoglieranno questo appello, che non è soltanto di CrowdFundMe, ma di buona parte della comunità finanziaria, potremo presto riprenderci e trovare nuova vitalità.