Ci siamo quasi. Il primo minibond di CrowdFundMe è in rampa di lancio dopo aver ricevuto l’autorizzazione finale da parte di Consob. Questa settimana il Corriere della Sera l’ha definita una “opportunità per le PMI che, soprattutto in questo periodo, hanno bisogno di capitali, ma anche per gli investitori, per diversificare il portafoglio” (clicca qui per leggere l’articolo completo). Ma prima di parlare delle prossime due società che emetteranno questo strumento finanziario tramite CrowdFundMe, facciamo chiarezza sul suo funzionamento.
Minibond: cosa sono e come funzionano
I minibond sono titoli di debito emessi da piccole e medie imprese con un limite fissato per ogni singolo collocamento a 8 milioni di euro. La società emittente stabilisce:
- L’obiettivo di raccolta;
- La durata del titolo;
- Le modalità del pagamento degli interessi e del rimborso del capitale (solitamente tramite cedole).
In Italia, inoltre, la legge consente la loro collocazione anche tramite i portali di Equity Crowdfunding, grazie ai quali i minibond possono essere sottoscritti da parte di un’ampia platea di soggetti:
- Investitori professionali e qualificati (banche, fondi, SIM etc.);
- Investitori con un portafoglio di strumenti finanziari, inclusi i depositi di denaro, per un controvalore superiore a 250.000 euro;
- Investitori che si impegnano a investire almeno 100.000 euro per singola sottoscrizione dopo aver dichiarato di essere consapevoli dei rischi connessi;
- Investitori retail tramite gestori di portafoglio.
Inoltre, i minibond possono essere quotati su ExtraMOT PRO di Borsa Italiana, il mercato dedicato agli strumenti finanziari alternativi ai prestiti bancari, presso il quale CrowdFundMe è accreditata come listing sponsor. Ciò significa che la piattaforma potrà non solo collocare titoli di debito (mercato primario), ma anche quotarli e seguire l’emittente per tutta la durata dello strumento (mercato secondario).
Le prime società in rampa di lancio
Attualmente, vi sono già diversi emittenti in pipeline, di cui due con partenza ravvicinata. La prima è Hal Service, società di informatica e telecomunicazioni che lancerà il proprio minibond a breve (seguiranno aggiornamenti). Ha sede a Borgosesia (Prov. di Vercelli), conta 15.000 clienti attivi, e dal 2006 distribuisce banda larga wireless, wired, fibra ottica e servizi web con la propria rete WIC. Nel 2019 ha registrato ricavi pari a 4,2 milioni, contro i 3,9 milioni del 2018, con un margine Ebitda del 14,6%. Inoltre, stima per il 2020 un volume d’affari di 5,3 milioni. Data la sua attività, non ha risentito dell’impatto da Covid-19.
La seconda è i-RFK, holding industriale che investe in startup e PMI innovative, la cui emissione partirà nei prossimi mesi. Parliamo di una una società già passata da CrowdFundMe con una campagna di Equity Crowdfunding di successo. In particolare, nel 2019, ha raccolto 2,5 milioni di euro e, successivamente, si è quotata su Euronext, concretizzando così il primo Crowdlisting in assoluto.
Entrambi i minibond verranno quotati su ExtraMOT PRO.
Una nuova frontiera per il Crowdinvesting
Con l’effettivo lancio dei minibond si apre una nuova frontiera per il Crowdinvesting, che comprenderà quindi una gamma completa di strumenti finanziari, anche a rendita cedolare (i cosiddetti fixed income). Da un lato le imprese avranno a disposizione diverse soluzioni fintech per reperire liquidità con canali alternativi ai prestiti bancari, dall’altro gli investitori potranno diversificare il portafoglio scegliendo tra Equity Crowdfunding, Real Estate Crowdfunding e Corporate Debt.
All’interno di questo contesto, CrowdFundMe, unico portale di Crowdinvesting quotato su Borsa Italiana, punta a essere l’anello di congiunzione tra i mercati tradizionali e i finanziamenti alternativi. Dal punto di vista del business, con i minibond il portale entrerà, secondo i dati del Politecnico di Milano relativi al 2019, in un nuovo settore da 5,5 miliardi di euro. Inoltre, affinché vi sia massima trasparenza nella gestione di tali strumenti, CrowdFundMe ha stretto una partnership con Modefinance, società di rating ESMA compliant – ovvero in linea con le normative previste dall’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati – che fornirà un giudizio indipendente sulle emissioni.