Questa settimana i riflettori sono puntati su Arco FC, la startup innovativa che ha sviluppato (e brevettato) delle tecnologie a idrogeno, per veicoli elettrici, che permettono un’autonomia fino a 1000 km con una ricarica di soli 3 minuti. La sua raccolta ha già superato quota 910.000 euro grazie a 182 investitori.
L’emittente, in particolare, è specializzata nella produzione di fuel cells e batterie al litio. “I due brevetti Directlink e Hydrorec consentono un risparmio di costi del 15%, ottenendo anche un miglioramento dell’efficienza totale del sistema con un +10% di km di autonomia”, spiega Angelo D’Anzi, Ceo della società (clicca qui per l’intervista completa).
E parliamo di innovazioni già validate con applicazioni concrete in diversi ambiti; ecco alcuni esempi:
- Il settore del material handling, ovvero carrelli elevatori e towing tracktors, dove Directlink ha un costo più basso rispetto alle tradizionali batterie al piombo; in questo segmento Arco ha una collaborazione con Toyota Material Handling.
- Il settore navale, dove la tecnologia dell’emittente consente una propulsione silenziosa a zero emissioni, che trova un grande riscontro sia nel mondo dei megayacht che nel settore difesa sui sottomarini. In questo caso Arco ha tre partnership importanti: Baglietto per i megayacht, Rosetti Marino per le imbarcazioni portuali, e infine nel settore difesa con un player internazionale di cui non si può fare disclosure.
- Nel mercato ferroviario ha una partnership con SITAV volta a realizzare un locomotore da manovra portuale.
- Nel settore dei veicoli pesanti, la società ha collaborazioni con produttori di autobus urbani, oltre che con Prinoth per macchine operatrici.
Il perché di un tale successo lo spiega Diego Michele Deprati, Ceo di Baglietto, che nel video realizzato dall’emittente ha spiegato di aver fatto una “scelta dei partner oculata, che ha richiesto oltre un anno di ricerca. Un elemento fondamentale era la dimostrazione di aver già realizzato progetti effettivamente funzionanti e abbiamo trovato in Arco quello che cercavamo. Inoltre sono fiero di dire che questo progetto è interamente italiano”.
Altri elementi importanti: come riporta La Stampa, Arco “ha finora investito più di 40 milioni di euro in ricerca e sviluppo della sua tecnologia brevettata e ha chiuso il 2020 con un fatturato di circa 1 milione di euro e un EBITDA di poco al di sotto dello zero”.
NATURALBOOM corre con le vendite online e GDO
Continua a correre NATURALBOOM, il marchio della startup innovativa LeaveYourS che ha introdotto una nuova categoria merceologica nel mondo del beverage italiano, i Mental Drink, ovvero bevande salutari che migliorano le capacità cognitive. Parlano i numeri:
- Tra gennaio e settembre 2021, le lattine immesse sul mercato sono arrivate a quota 100.000, in crescita del 12% rispetto alle 89.000 dello stesso periodo 2020.
- I prodotti NATURALBOOM arrivano sugli scaffali di oltre 600 punti vendita della grande distribuzione in Italia, grazie agli accordi siglati dalla società con 10 catene tra cui Conad, Coop e Bennet.
- Vola anche l’e-commerce: nel primo semestre dell’anno, grazie alle campagne social e digital, le vendite online sono aumentate del 149% rispetto al medesimo arco temporale 2020.
E i numeri sono destinati a crescere ulteriormente. Infatti, i fondi raccolti su CrowdFundMe – in overfunding con oltre 240.000 euro – in aggiunta ai 200.000 euro del bando Sc-up che verrà erogato nel 2022, serviranno per potenziare la rete commerciale, la gamma prodotti (con nuovi gusti) e le attività marketing. Aumentando di conseguenza anche l’appetibilità in chiave Exit.
Il progetto ha già riscontrato un ampio interesse da parte di realtà multinazionali operanti nel mercato del Food&Beverage. Parliamo di un settore che è caratterizzato da elevata dinamicità in ottica di Exit, in quanto teatro di importanti operazioni M&A, il cui valore è aumentato del +36,3% a livello globale nel 2020 sul 2019 (fonte: Report M&A 2020 Operations PWC).
Biogenera, un caso di successo
Si è concluso il perfezionamento del round di Biogenera, società specializzata nella creazione e sviluppo di una nuova era di farmaci personalizzati a DNA, per la cura di malattie fino a oggi considerate incurabili. In particolare, sono stati raccolti oltre 2,8 milioni di euro (la più alta cifra raggiunta da una PMI innovativa su CrowdFundMe) da 643 investitori (record per numero di investimenti in una singola campagna).
I fondi serviranno per sostenere la strategia di crescita della società e, in particolare, per potenziare le attività di ricerca e sviluppo. Inoltre, una delle prossime tappe di Biogenera sarà la quotazione in Borsa su Euronext Paris, nel segmento Growth, dedicato alle PMI considerate particolarmente solide.
CrowdFundMe conferma quindi la sua capacità di saper utilizzare il fintech anche al servizio della finanza tradizionale per società di grandi dimensioni, attirando un’ampia platea di investitori, sia retail che professionali (hanno aderito all’Equity Crowdfunding anche noti manager e gestori di fondi d’investimento).