Tra soli 5 giorni si chiude la campagna di Biova, una startup innovativa che recupera gli scarti per produrre e commercializzare beni alimentari con focus sulle birre artigianali da pane invenduto. Ma la società punta ad ampliare il catalogo e ha anche avviato la produzione di snack da orzo rigenerato.
La raccolta, nel frattempo, ha superato quota 500.000 euro grazie a più di 90 investitori. Biova opera con un modello innovativo in un settore in espansione: secondo i dati raccolti da Coldiretti, nel primo trimestre del 2021 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, i consumi di birra sono volati del +18,4%. A spingere la ripresa è soprattutto la birra artigianale che conta circa 550.000.000 di litri prodotti ogni anno.
I risultati dell’emittente sono già tangibili, anche a livello economico: il fatturato di tutto il 2020 è stato raggiunto e superato nei primi 4 mesi del 2021, attestandosi al momento a circa 40.000 euro\mese da luglio. Numeri destinati ad accelerare con i futuri prodotti che saranno lanciati sul mercato; al momento, Biova sta studiando un biscotto per il mercato fitness dagli scarti di birra (la trebbia che si ottiene durante la produzione è infatti ad alto contenuto proteico).
Orange Fiber vince la Vogue Yoox Challenge 2021
“Piane assolate che profumano di fiori d’arancio: qui, in Sicilia, prende vita la storia visionaria di Orange Fiber, progetto vincitore della seconda edizione di Vogue Yoox Challenge – The Future of Responsible Fashion”. Così Vogue racconta la vittoria dell’emittente di CrowdFundMe.
La società, in particolare, è stata fondata nel 2014 da Adriana Santanocito ed Enrica Arena, e ha sviluppato e brevettato un innovativo processo produttivo per creare tessuti sostenibili dagli agrumi. I successi nel corso degli anni sono numerosi: “Nel 2019 il tessuto Orange Fiber è stato inserito nella H&M Conscious Exclusive ed è stato scelto per realizzare una collezione di cravatte sostenibili in edizione limitata firmata E. Marinella – racconta Arena – Lo stesso anno, grazie ai fondi raccolti attraverso la campagna di equity crowdfunding lanciata sulla piattaforma CrowdFundMe, che ci ha permesso di raccogliere 650.000€ da più di 350 investitori, oggi soci, tra cui Angels4Women, E. Marinella e Candiani Denim, abbiamo avviato un piano di investimenti con l’obiettivo di aumentare la nostra capacità produttiva, ridefinito la governance e rafforzato la squadra con competenze capaci di dare maggior concretezza al perseguimento degli obiettivi aziendali. Ad ottobre del 2020 abbiamo realizzato il nuovo impianto di produzione in Sicilia, necessario per la partnership con Lenzing”.
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Al via la campagna di CovKill
CovKill è la nuova opportunità d’investimento di CrowdFundMe. Si tratta di una tecnologia per la sanificazione a raggi UV-C degli ambienti sviluppata da J&S, PMI innovativa con 30 anni di attività in ambito medtech e proprietaria del marchio di elettromedicali Fisiocomputer. Il progetto offre diversi vantaggi:
- Secondo un report di Markets and Markets, si prevede che il mercato mondiale dei sistemi “antivirus” a raggi ultravioletti raggiungerà i 9,2 miliardi di dollari entro il 2026, con un CAGR del 14% dal 2021 al 2026.
- CovKill è più efficiente ed ecologica rispetto alle precedenti soluzioni ed è applicabile in tutte le strutture (uffici, ospedali, palestre, cinema etc.). Infatti è l’unica tecnologia che misura le densità di potenza necessaria e il corretto tempo di esposizione, in base alle caratteristiche dell’ambiente da sanificare, per debellare il 99,9% degli agenti patogeni. Il tutto monitorando le emissioni a impatto ambientale.
- Ha già ricevuto il supporto di noti investitori come Paolo Aneglucci (qui la sua video intervista).
- Il fatturato dei primi 9 mesi del 2021 è stato pari a 360.000 euro contro i 290.000 dell’anno precedente, in aumento del 25%. Con lo sviluppo dei prodotti CovKill, J&S prevede inoltre di realizzare nel 2025 un fatturato superiore ai 5 milioni di euro.
Rabezzana supera i risultati pre-Covid
Continuano a crescere i ricavi di Rabezzana, storico marchio piemontese specializzato nell’enogastronomia, che batte addirittura i livelli pre-Covid. Nei primi 11 mesi del 2021, il fatturato della società è volato a oltre 510.000 euro, superando i risultati del medesimo periodo 2020 (367.047 euro, +39%) e 2019 (383.446 euro, +33%).
La società possiede, a Torino, un’enoteca (con circa 900 etichette di vini, liquori, spumanti e champagne), un’osteria dove gustare la cucina regionale, e l’antico Pastificio Giustetto che propone gastronomia di alta qualità. L’attuale round su CrowdFundMe sarà dedicato al potenziamento di un’altra area di business: l’attività vinicola. Il nuovo progetto prevede la messa a produzione di un terreno di circa 2,5 ettari – di proprietà della famiglia Rabezzana – che attualmente non è coltivato e che offre una esposizione ideale. L’obiettivo è quello di sfruttarlo per realizzare Barbera e Grignolino biologici.
Un’opportunità unica considerando che Rabezzana possiede un know-how di oltre un secolo: dal 1911 produce vini Docg e Doc nel Monferrato, dal Grignolino al Barbera fino al Nebbiolo delle Langhe e al Barbaresco. Quello dei vini bio, inoltre, è un mercato in espansione: la rivista britannica “The drink business” stima che, a livello mondiale, saranno consumate 976 milioni di bottiglie di vino biologico entro il 2023, in netta crescita dal 2019 (729 milioni).