Sono numeri da capogiro quelli raccolti negli ultimi giorni. Tra lunedì e giovedì, tramite CrowdFundMe, sono stati effettuati più di 270 investimenti per oltre 1 milione di euro, portando la cifra totale a 63,45 milioni. Si tratta di una media di oltre 250.000 euro investiti al giorno, contro una media annuale di 80.000. Risultati che confermano la crescente affermazione dell’Equity Crowdfunding e del portale quali mezzi che consentono alle imprese di trovare grandi somme di capitale, anche in tempistiche brevi.
In questo caso, la raccolta è stata trainata da due emittenti:
1) BIOGENERA SpA, società specializzata nella ricerca e produzione di una nuova era di farmaci personalizzati a DNA, per la cura di malattie fino ad oggi considerate incurabili. La raccolta (restano gli ultimi 3 giorni per investire) ha superato quota 2,3 milioni di euro da 505 soci (record per singola campagna), tra cui noti manager come Filippo Gaggini, gestore di vari fondi, che faceva già parte della compagine societaria e che ha aderito anche all’Equity Crowdfunding. L’emittente ha creato MyGenera, una piattaforma biotech brevettata e altamente innovativa, che consente di identificare nuove soluzioni mediche che bloccano le cause delle patologie. Grazie a tale tecnologia, BIOGENERA sviluppa farmaci che presentano – a differenza dei prodotti tradizionali – alta efficacia e minima o assente tossicità. I risultati raggiunti ad oggi sono significativi: la società, per esempio, ha ottenuto il via libera per nuovi farmaci per il trattamento del tumore dei bambini più grave (neuroblastoma) dalle agenzie del farmaco europea (EMA) e statunitense (FDA), per il trattamento dei sarcomi delle parti molli (dall’EMA) e del tumore al polmone a piccole cellule (dall’FDA). BIOGENERA, per espandersi, punta ora alla quotazione su Euronext Paris (l’iter per il potenziale listing è già stato avviato) prima Borsa europea per presenza di aziende biotech, le quali hanno registrato un incremento complessivo di più del 200% nel 2020.
2) Arco FC, la startup innovativa che ha sviluppato (e brevettato) delle tecnologie a idrogeno per veicoli elettrici che permettono un’autonomia fino a 1000 km, con una ricarica di soli 3 minuti. La raccolta è arrivata a più di 660.000 euro grazie a 74 investitori. L’emittente, in particolare, è specializzata nella produzione di fuel cells ad alta performance: +15% di efficienza energetica e -20% di costo rispetto ai migliori sistemi. E anche batterie al litio che, al confronto con i sistemi tradizionali, consentono tempi di ricarica 4 volte inferiori, una vita di 4000 cicli e nessun costo di manutenzione. e soluzioni dell’emittente sono utilizzate, solo per fare alcuni esempi, sui muletti di un’importante multinazionale giapponese e sul primo gatto delle nevi a idrogeno del Trentino-Alto Adige. La forza di Arco risiede nella straordinaria attività di R&S (su cui sono state investite decine di milioni di euro). I primi risultati economici sono già tangibili: nel 2020 ha fatturato circa 1 milione di euro, con un Ebitda di poco al di sotto dello zero. Con i fondi raccolti, Arco punta a consolidare ulteriormente la tecnologia (applicabile in diversi settori, dall’automotive all’aerospaziale fino a yacht e treni) e potenziare la produzione.
StartupGym attira sempre più investitori
Oltre Biogenera e Arco, anche StartupGym raccoglie sempre più investimenti. Lo Startup Studio europeo (co-fondato dall’imprenditore Enrico Pandian) che crea, lancia e investe in nuove startup, ha infatti superato quota 330.000 euro da 106 soci. Tra i suoi principali punti di forza:
- L’emittente punta a replicare business redditizi sulla base di modelli già validati in mercati più maturi, anche grazie ai rapporti con fondi e partner internazionali. Ogni progetto sarà impostato per favorire un’ottica early-Exit, verso competitor esteri che vogliono espandersi in Europa. Le cessioni genereranno cassa, permettendo di autofinanziarsi e, in parte, di distribuire dividendi.;
- Team di prima scelta: i componenti dell’emittente possiedono più di 30 anni di esperienza in startup – maturati in due continenti e cinque Paesi diversi, compresa la Silicon Valley – e hanno lanciato molte iniziative di successo, incluse Exit (come Checkout Technologies) e una quotazione al NASDAQ (Wish);
- StartupGym ha già lavorato alla creazione di una prima startup, Eoreka, che si trova attualmente in stealth mode. Non si possono divulgare ancora tutte le informazioni, ma la società ha già raccolto l’interesse di fondi istituzionali e di importanti stakeholder. Recentemente, l’emittente ha avviato anche un altro progetto (clicca qui per approfondire);
- Investendo in StartupGym, l’investitore è indirettamente socio di tutte le imprese che saranno avviate, entrando quindi in un portafoglio diversificato, gestito da uno Studio d’eccellenza che possiede esperienza, network, capitali, e know-how.
Prima Exit per Open Seed
Buone notizie per Open Seed, holding specializzata nell’investimento e affiancamento di startup in fase pre-seed, che su CrowdFundMe ha raccolto 500.000 euro da 178 investitori. Il cofondatore Lorenzo Ferrara ha spiegato infatti il raggiungimento di un importante traguardo a Startup-news: “Abbiamo realizzato la prima Exit dopo il nostro aumento di capitale vendendo, insieme a LVenture, Wylab e Boost Heroes, le nostre quote di Premoneo a Vedrai spa, leader nelle soluzioni di intelligenza artificiale per le aziende. Eravamo stati tra i primi a credere in Premoneo quando era appena nata col nome di Dynamitick e sviluppava soluzioni di dynamic pricing per il ticketing. Adesso Open Seed incasserà oltre 50 mila euro, realizzando un x4 rispetto al primo piccolo investimento in Premoneo di 5 anni fa. Exit come queste sono la chiusura del cerchio del nostro modello di business e il coronamento di un percorso che auspichiamo per tutte le nostre partecipate”.