Restano solo due giorni per diventare soci di Microcredito di Impresa (MDI), operatore finanziario specializzato nei prestiti a piccole aziende, dalle ditte individuali alle società di persone. Si tratta di un settore in cui è il primo player a livello nazionale, offrendo soluzioni di credito a tutti quei soggetti che non troverebbero risposta presso una banca tradizionale. MDI è infatti regolamentata come fosse proprio una banca, con un albo ad hoc, ma con la differenza che ha molta libertà di azione nei prestiti fino a 50.000 euro che, inoltre, godono di una garanzia statale pari all’80%. Microcredito ha anche ricevuto 5 milioni di euro dal FEI (Fondo europeo di investimento) per investire su PMI italiane.
La società opera con un approccio tecnologico, poiché ha implementato dei sistemi fintech come il processo dematerializzato delle pratiche. Quello attuale è un periodo significativo per investire in MDI, perché l’emittente presenta un modello validato – nel 2020 ha già registrato un utile di 30.000 euro – ed è nella fase di passaggio da startup a PMI innovativa. Ciò significa che, oltre a consentire le detrazioni fiscali al 30%, sta accelerando sul proprio percorso di crescita.
I numeri confermano questo “momento d’oro”: entro la fine del 2021 saranno erogati oltre 400 prestiti, contro i 150 dell’anno precedente, per una massa di impieghi di più di 10 milioni di euro. E gli utili 2021 stanno per superare quota 200.000 euro. Questi risultati hanno permesso di elaborare una strategia per la remunerazione degli investitori: nel 2022 è previsto il primo dividendo, pari al 40% dei profitti, con l’obiettivo di arrivare a più del 50% negli anni successivi. Inoltre, MDI punta a quotarsi in Borsa tra 2022 e 2023.
La società presenta un modello a redditività elevata, con un tasso medio di prestito all’8,5% e un tasso medio di finanziamento al 4%. A tutti questi punti di forza si aggiunge il fatto che opera in collaborazione con realtà di primario standing, come i-RFK, holding industriale quotata su Euronext Paris che investe prevalentemente in aziende innovative e che possiede circa il 30% del capitale dell’emittente.
Un altro elemento da non sottovalutare: Microcredito ha un ridotto tasso di sofferenza (su 500 pratiche aperte solo 8 sono attualmente considerate critiche). La società ha infatti sviluppato un modello di analisi specifico per calcolare i potenziali rischi dei creditori. Adesso, con i fondi raccolti, l’obiettivo è innanzitutto incrementare il personale per rispondere alla crescita delle richieste di finanziamento. Tema fondamentale considerando che MDI ha calcolato il mercato potenziale per un valore di oltre 1 miliardo di euro all’anno.
- Bilancio in utile dal 2020, oltre 200.000 euro nel 2021
- Coinvestimento con il FEI (Fondo europeo per gli investimenti)
- Basso tasso di sofferenza: solo 8 pratiche su 500 considerate critiche
- Forte crescita del settore: il mercato potenziale è di oltre 1 miliardo di euro all’anno