È l’ultima occasione: a mezzanotte si chiudono le sottoscrizioni del minibond di i-RFK, holding industriale che investe prevalentemente in startup e PMI innovative. La raccolta è arrivata a oltre 1,2 milioni di euro grazie a 32 investitori, tra cui vi è anche un istituto bancario italiano che ha sottoscritto un importo da 400.000 euro.
Il minibond presenta una durata pari a 60 mesi e un rendimento a scadenza del 6% annuo, con interessi che saranno pagati con una cedola semestrale. Modefinance, società di rating ESMA, ha assegnato all’emittente un giudizio pari a B1+ (medio-alto), che è equivalente a quello del gruppo Prada S.p.a..
Al termine delle sottoscrizioni, il minibond sarà quotato sul segmento ExtraMOT PRO3 di Borsa Italiana.
i-RFK
i-RFK, sbarcata su Euronext Paris lo scorso dicembre, è guidata da un team di consolidata esperienza: Paolo Pescetto (già fondatore di Redfish Capital e Arkios), Massimo Laccisaglia e Andrea Rossotti, professionisti con un significativo background in operazioni di finanza straordinaria e strategia di impresa.
Tra i casi di successo della holding c’è Websolute, digital company che si è quotata in Borsa dopo l’ingresso nel capitale sociale da parte di i-RFK. Inoltre, a seguito dell’investimento da parte dell’emittente di CrowdFundMe, il valore della produzione di Websolute è cresciuto dell’86% e l’Ebitda del 243%. Guardando al bilancio di i-RFK, i risultati sono in costante crescita e nel 2019 è stato raggiunto un fatturato aggregato di circa 27 milioni di euro contro i 23,6 milioni del 2018.
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Chi può sottoscrivere i minibond
Il taglio minimo di sottoscrizione del minibond di i-RFK è pari a 10.000 euro. Tali strumenti obbligazionari si rivolgono non solo a sottoscrittori professionali e qualificati (banche, SIM etc.), ma anche a una specifica clientela retail, composta da: investitori con un portafoglio di strumenti finanziari per un controvalore superiore a 250.000 euro; investitori che si impegnano a investire almeno 100.000 euro per singola sottoscrizione dopo aver dichiarato di essere consapevoli dei rischi connessi; investitori retail tramite gestori di portafoglio.