Il 2019 è l’anno in cui CrowdFundMe ha segnato il record italiano di Exit. Di più: è l’unica piattaforma di equity crowdfunding ad averne realizzate. Dopo la quotazione su AIM del portale stesso e dell’emittente CleanBnb, società che gestisce immobili destinati agli affitti brevi, arriva il listing su Euronext (Parigi) dell’investment company i-RFK. L’ufficialità dello sbarco sulla principale Borsa paneuropea è attesa entro la fine di dicembre, per un valore previsto superiore ai 10 milioni di euro. Si tratta, inoltre, della prima operazione di Crowdlisting, ovvero una campagna di equity crowdfunding propedeutica a una successiva quotazione dell’emittente, anche su piazze internazionali come dimostra i-RFK. I 2,5 milioni raccolti da quest’ultima sul portale, infatti, sono stati fondamentali per il listing su Euronext.
Le tre Exit nel giro di un anno confermano CrowdFundMe quale leader nella selezione di startup e PMI ad alto potenziale di crescita, in linea con la propria strategia improntata sulla qualità delle offerte e non esclusivamente sulla quantità. L’obiettivo è non solo chiudere campagne di successo, ma permettere agli investitori concrete occasioni per monetizzare.
«Questa è la dimostrazione che l’equity crowdfunding può essere un percorso propedeutico alla quotazione, che supporta da un lato gli imprenditori nella crescita e dall’altro offre agli investitori l’opportunità di partecipare al capitale sociale delle startup e PMI selezionate, prima del loro ingresso sul mercato mobiliare», dichiara Tommaso Baldissera Pacchetti, amministratore delegato di CrowdFundMe.
L’attenzione del portale verso gli investitori e la qualità delle offerte è confermata anche dall’Equity Crowdfunding Index. Questo indicatore misura la rivalutazione delle società che hanno chiuso campagne di successo, e il risultato di CrowdFundMe sovraperforma la media nazionale: 141,12 vs. 110,79 (agosto 2019).
E la società non intende fermarsi: «Il 2020 sarà un anno di grandi novità – sottolinea l’ad – Grazie all’ultimo aggiornamento del regolamento Consob, infatti, i portali online abilitati potranno collocare anche strumenti di debito (MiniBond, cambiali finanziarie, cartolarizzazioni), andando così ad ampliare l’offerta e contribuendo alla diversificazione del portafoglio complessivo dell’investitore. Anche con strumenti fixed income, ovvero a rendita cedolare».