Orange Fiber, la PMI innovativa che produce tessuti sostenibili dagli agrumi, si è inserita in un mercato in netta ascesa. Il consumo di fibre naturali e sintetiche, infatti, è aumentato in modo esponenziale negli ultimi anni, raggiungendo una produzione di circa 100 milioni di tonnellate nel 2017 a livello mondiale. E vengono stimati 125 milioni di tonnellate entro il 2025, per un valore di oltre 1.235 miliardi di dollari.
I consumatori sono sempre più attenti: nel 2018 si è registrato un incremento del 66% delle ricerche sul web che riguardano la moda e i materiali sostenibili (ad esempio il cotone biologico o la pelle vegana). E i brand stanno agendo individualmente e collettivamente per rispondere a questa crescente domanda. È infatti nata l’organizzazione Global Fashion Agenda, che riunisce 94 marchi impegnati sul tema della moda “green”.
Si pensi a Kering. Il colosso francese proprietario di grandi nomi del settore come Gucci, Balenciaga e Bottega Veneta, ha infatti lanciato una strategia per ridurre il proprio conto economico ambientale (EP&L) del 40%, diminuire del 50% le emissioni di CO2 e raggiungere il 100% di tracciabilità sulle materie prime entro il 2025. E il gruppo H&M, che sta collaborando con Orange Fiber per produrre una linea di abbigliamento ecologica, ha annunciato che entro il 2030 utilizzerà solo materiali riciclati o ottenuti da fonti sostenibili.