MichelChef procede sulla strada dell’internazionalizzazione. La startup innovativa ha infatti sviluppato un format altamente scalabile per la creazione, in Italia e all’estero, di una catena di ristoranti automatizzati senza chef (sia di proprietà che in franchising). Il progetto si basa sulla tecnologia dell’emittente che permette di preparare piatti italiani espressi di alta qualità in poco tempo, senza la necessità di canna fumaria né personale specializzato.
“Le trattative con l’estero procedono, siamo in attesa di concretizzare – spiega Michele Raccuia, fondatore di MichelChef – Riceviamo sempre più spesso feedback positivi e questo ci dà forza”. In particolare, la società ha già condotto dei test di prodotto con esito positivo in diversi Paesi ed è attualmente in trattativa per espandersi in quattro nazioni oltre all’Italia:
- Stati Uniti (Miami);
- Germania (Berlino);
- Belgio (Bruxelles);
- Slovacchia (Bratislava).
Raccuia, nella recente intervista a CrowdFundMe, ha inoltre sottolineato che “il progetto si presenta come l’unica realtà in grado di replicare la cucina italiana in ogni parte del mondo, con un format scalabile non concepito come fast food ma come ristorazione gourmet”.
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