Tomato+ è la società che, grazie a una tecnologia idroponica proprietaria e automatizzata (con impatto ambientale vicino allo zero), sviluppa e commercializza serre tailor made per la coltivazione automatica di verdure, erbe, germogli e funghi.
Già nel 2017 si riteneva che il mercato di questa tipologia di produzione avrebbe visto una crescita significativa, anche a causa dei cambiamenti climatici, delle piogge acide e dei diserbanti chimici che sono alla base dell’agricoltura di massa. Le previsioni iniziali del mercato mondiale delle serre idroponiche effettuate da due centri di ricerca americani si erano attestate a 1,2 – 1,3 miliardi di dollari per il 2020.
In realtà, il mercato nel 2020 ha superato le attese ed è risultato pari a 9,5 miliardi di dollari e si prevede che crescerà ad un tasso annuale composto dell’11,3% per raggiungere i 17,9 miliardi di dollari nel 2026 e i 22,2 miliardi di dollari nel 2028 (GlobeNeswire-Reports and data). Nel 2020, infatti, c’è stata un’accelerazione del mercato dovuta alla diffusione della pandemia di Covid-19 e la salute e la sicurezza alimentare sono tornate al centro dell’attenzione, favorendo le serre idroponiche (sicure, sane e a cm0).
All’interno di questo scenario, i clienti target di Tomato+ sono molteplici, dal settore retail al settore Ho.Re.Ca fino al settore industriale agricolo (agricoltori, supermercati, ortofrutta, complessi abitativi, produttori in genere di verdure).
Dal punto di vista economico, la società è in piena espansione, con ricavi in crescita a tripla cifra (circa 700.000 euro nel 2021, +224% sul 2020).