Il continuo incremento dell’utilizzo di Internet da parte della popolazione mondiale porta con sé molte opportunità. Ma anche pericoli, ovvero i crimini informatici. Violazione di marchi e brevetti, concorrenza sleale, diffamazione, cyberbullismo, stalking: sono tantissime le insidie che si celano in Rete.
Secondo il rapporto annuale del 2020 di Cybersecurity Ventures, “il crimine informatico è la più grande minaccia per ogni azienda al mondo e uno dei maggiori problemi per l’umanità”. Le previsioni contenute nell’analisi indicano che il cybercrime, a livello globale, costerà oltre 6.000 miliardi di dollari entro il 2021, rispetto ai 3.000 miliardi del 2015.
Accenture, a seguito di uno studio in questo campo, ha scritto che il crimine informatico “con un’ampia gamma di attività fraudolente e dannose, pone sfide significative in quanto può compromettere le attività aziendali, la crescita e l’innovazione del business, nonché l’introduzione di nuovi prodotti e servizi”.
Per tutti questi motivi il mercato del legaltech, i cui attori consentono di aumentare le tutele nei confronti del cybercrime, è in forte ascesa. Zion Market Research stima che il settore, che valeva globalmente circa 3,2 miliardi di dollari nel 2018, crescerà a 37,8 miliardi entro il 2026, a un CAGR del 35,94% tra il 2019 e il 2026 (clicca qui per approfondire).
All’interno di questo scenario, potrebbero distinguersi le aziende capaci di innovare tramite l’Intelligenza Artificiale o che, a prescindere dall’IA, sviluppano sistemi tecnologici ma facilmente fruibili. Un esempio è LegalEye, che ha lanciato una campagna di Equity Crowdfunding su CrowdFundMe per accelerare la propria espansione sul mercato. La startup innovativa, grazie alla sua piattaforma, offre un servizio che permette in semplici passaggi di raccogliere prove dal Web con tecniche forensi. Le informazioni così ottenute sono valide in tribunale, e possono essere utilizzate per difendersi in sede giudiziale e stragiudiziale dai crimini informatici.