Le birre continuano a conquistare sempre più consumatori. A livello globale, secondo Allied Market Research, il mercato è visto in aumento a 685 miliardi di dollari nel 2025, con un CAGR dell’1,8% calcolato a partire dal 2017. In particolare, facendo un focus sulle artigianali, il tasso medio annuo di crescita sarà addirittura superiore (2,3%).
La crescita del mercato italiano
Guardando all’Italia, i dati più recenti (beverfood.com, dicembre 2018) indicano uno sviluppo continuo, negli ultimi anni, della produzione, del consumo (il livello pro-capite è pari a 33,6 litri ogni 12 mesi) e dell’esportazione di birra. Secondo Statista, il giro d’affari nazionale dell’intero settore è pari a 6,75 miliardi di euro.
La produzione totale annua, compresi i birrifici industriali, supera i 16 milioni di ettolitri all’anno, posizionando l’Italia come decimo produttore europeo. Lo stato di benessere del settore è legato soprattutto a tre fattori: il progressivo aumento della cultura birraia italiana, la destagionalizzazione del consumo e la riduzione delle accise.
Relativamente ai microbirrifici, quelli censiti a fine 2018 erano 750, con una produzione di circa 500.000 ettolitri anno. Si tratta di circa il 3% della produzione italiana, ma con un’incidenza in valore più che doppia, poiché la birra artigianale ha un costo mediamente superiore rispetto a quella industriale.
Il Birrificio 620 Passi
Tale contesto potrebbe favorire società come il Birrificio 620 Passi, una PMI innovativa nata in Friuli-Venezia Giulia e specializzata nelle birre artigianali che sfrutta, da un lato, le ricette tradizionali dei mastri della laguna di Marano, dall’altro, un sistema hi-tech a supporto della produzione. In particolare, possiede una tecnologia per il monitoraggio e l’analisi dei consumi energetici e delle materie prime che rende più efficiente il processo di lavorazione della birra. Per accelerare il proprio sviluppo, la società ha lanciato una campagna di Equity Crowdfunding.