Si presenta con numeri in netta crescita Homy, la protagonista della nuova campagna di CrowdFundMe. La società (che nel corso della campagna diventerà formalmente startup innovativa) ha brevettato un avanzato sistema per l’edilizia modulare, che minimizza i tempi di realizzazione e azzera l’impatto ambientale, ottenendo in poco tempo un’ottima risposta dal mercato: nata nel 2017, ha già installato oltre 20.000 metri quadri di moduli in 15 Paesi nel mondo.
Arrivando così a generare, nel 2020, un fatturato di oltre 2,6 milioni di euro, in crescita del 44% sul 2019 (1,8 milioni di euro). E il 2021 sta confermando l’espansione del business: il portafoglio ordini del primo semestre ha raggiunto un valore pari a 2,5 milioni di euro (+200% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), con un obiettivo minimo di budget sui 12 mesi di 4,5 milioni di euro, confortato anche dall’acquisizione di due nuove commesse per case modulari di alto livello ai Caraibi (Guadalupe) e in Italia nell’ambito dell’alta velocità ferroviaria Napoli-Bari, per un totale di 400.000 euro.
In generale, tutto il mercato di riferimento è in rapido sviluppo. La carenza di case nel mondo e la conseguente elevata domanda sono dinamiche che rendono sempre più necessaria la realizzazione di case modulari: secondo marketresearch.com, si raggiungerà il valore record di una richiesta pari a 3,9 milioni di unità abitative nel 2024, per un valore di mercato di 204 miliardi di dollari.
All’interno di questo scenario, Homy si muove avvantaggiata da un network di alto profilo. L’emittente ha infatti siglato delle partnership con player quali il Modular Building Institute (ente di riferimento del settore), l’EIC (European International Contractors) e Tent (alleanza globale per i rifugiati). Inoltre, vanta solidi rapporti commerciali con clienti del settore costruzioni (ad esempio WeBuild), architetti e progettisti, operatori Oil&Gas e Agenzie delle Nazioni Unite.
I fondi raccolti tramite CrowdFundMe da Homy serviranno per potenziare la produzione e accelerare l’internazionalizzazione, così da rendere la società sempre più interessante in ottica Exit. L’emittente prevede vari scenari potenziali: cessione delle quote a un gruppo competitor o a un fondo di Private Equity/Venture Capital, nonché una possibile quotazione in Borsa.