Con oltre 153.000 euro da 36 soci, è volata in overfunding ESO RECYCLING, startup innovativa che ha sviluppato un particolare modello di economia circolare – già scelto da importanti partner come Decathlon e DHL – per produrre (grazie al riutilizzo e riciclaggio di rifiuti) articoli di arredo urbano e oggetti in gomma. Il processo operativo della società è diviso in due fasi principali:
- Raccolta e trasporto: la società eroga servizi di raccolta di rifiuti di origine sportiva, in prevalenza scarpe da running/sneaker, palline da tennis e copertoni e camere d’aria di biciclette. Ad esempio, i partner come Decathlon preparano dei pacchi con i prodotti a fine vita che, anziché essere buttati, vengono recuperati da ESO (la quale viene pagata per il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti). Il materiale raccolto viene quindi trasportato presso gli impianti di trasformazione.
- Trasformazione e produzione: l’emittente trasforma i rifiuti in materia prima seconda, utilizzata a sua volta per realizzare nuovi prodotti riciclati, fra cui parchi giochi, piste di atletica, accessori e prodotti per la casa e l’arredamento. Talvolta, gli articoli vengono donati a enti pubblici o associazioni, a valle del profitto già maturato per il servizio di raccolta e smaltimento.
L’innovazione principale consiste nel sistema di trasformazione sviluppato dalla startup: attraverso le fasi di triturazione e separazione (grazie a una sofistica tecnologia magnetica) dei granuli misti nei componenti di origine – gomma, plastica, pelle etc. – si ottiene la materia prima seconda che permette di creare, dopo una fase di stampaggio, i prodotti finiti.
ESO RECYCLING rientra pertanto a pieno titolo nello status di startup innovativa e società benefit, avendo sviluppato una tecnologia che porta valore aggiunto a un modello unico di economia circolare già scelto da top client. Oltre a quelli già citati si possono ricordare anche Amazon, Terna, CIR FOOD e King Sport.
Il piano dell’emittente prevede, dopo la campagna di Equity Crowdfunding, l’installazione dell’impianto proprietario di trasformazione e produzione interna nelle Marche, a Tolentino, così da ridurre l’utilizzo di fornitori esterni. Nel primo anno di vita dello stabilimento le vendite sono stimate in 1,2 milioni di euro. Entro il 2026, secondo il business plan, vi saranno 10 impianti attivi con vendite che arriveranno a 14,7 milioni. La progressiva vicinanza fra punti di raccolta (già 300 ad oggi) e di trasformazione consentirà di contenere i costi logistici e ridurre l’impatto ambientale della movimentazione delle merci.
- Progetto innovativo di economia circolare
- Network con clienti primari come Decathlon e DHL
- Modello redditizio per il basso costo della materia prima e l’alto valore aggiunto dei prodotti
- Scalabilità del progetto su base nazionale e internazionale