Rabezzana è una società specializzata nell’enogastronomia piemontese. E adesso vuole potenziare la propria produzione di vini biologici, grazie alla messa in produzione di un vigneto di circa 2,5 ettari. Il mercato presenta interessanti prospettive: il consumo è in piena espansione e i produttori italiani sono avvantaggiati per ragioni climatiche. La rivista britannica “The drink business” ha analizzato i dati della ricerca condotta da ISWR e commissionata da SudVinBio. Secondo la testata, a livello mondiale, saranno consumate 976 milioni di bottiglie di vino biologico entro il 2023. Nel 2013 sono state consumate 441 milioni di bottiglie. Nel 2019 sono state vendute 729 milioni di bottiglie.
La pandemia ha potenziato la popolarità del vino bio – a causa delle preoccupazioni per la salute (fonte: Winemeridian) – accelerando un processo già in corso. Tanto che i consumatori sono disposti a pagare il 30% in più per una bottiglia bio.
Negli ultimi anni la viticoltura bio in Italia è più che triplicata. Oggi i terreni occupati da vigneti biologici rappresentano il 12% e le superfici “al naturale” sono raddoppiate negli ultimi cinque anni. Per il 38% degli italiani il prossimo trend di consumo sarà proprio all’insegna del bio. A livello internazionale, il Giappone rappresenta uno sbocco estero particolarmente interessante perché, entro il 2022, si prevede che il 12,2% del mercato sarà biologico. In generale, l’etichetta green italiana apprezzata in tutto il mondo; in Germania oggi vale già il 33% del totale esportato nel Paese (Fonte: Enoitalia). Rabezzana, infine, sta registrando una netta crescita della richiesta di vini piemontesi biologici da parte di importatori del Nord Europa, Giappone e Cina.