Continua crescere la raccolta di Biova, che è in overfunding con oltre 370.000 euro raccolti da 55 investitori. L’emittente è una startup innovativa che recupera gli scarti per produrre e commercializzare beni alimentari con focus sulle birre artigianali da pane invenduto. Ma Biova punta ad ampliare il catalogo e ha anche avviato la produzione di snack da orzo rigenerato.
La sua birra presenta importanti vantaggi, perché usare il pane invenduto a lungo andare consentirà di risparmiare sui costi pur rimanendo un prodotto di qualità. Il Birrotecario, blog di settore, dopo una degustazione di Biova ha scritto che la sua “frizzantezza evidenzia una sensazione di sapidità che arriva quasi subito al palato, seguita da un amaro dosato un po’ graffiante, più erbaceo che fruttato. Nel complesso una bevuta piacevole”.
Un mercato in espansione
Secondo i dati raccolti da Coldiretti, nel primo trimestre del 2021 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, i consumi di birra sono volati del +18,4%. A spingere la ripresa è soprattutto la birra artigianale che conta circa 550.000.000 di litri prodotti ogni anno. L’aumento del consumo di birra rispetto al 2020 è inoltre destinato a una ulteriore accelerazione quando sarà possibile quantificare anche i risultati dell’estate 2021, il periodo più importante per questo settore.
I numeri di Biova
Biova opera con un modello a produzione diffusa grazie alle partnership con sei birrifici dislocati nel Nord Italia e uno in Campania. Una strategia che ha permesso di arrivare a imbottigliare 50.000 litri da gennaio 2021 a oggi. I prodotti dell’emittente si possono già trovare in 300 punti Coop (in Piemonte, Lombardia e Liguria con comunicazione dedicata in store), 220 punti Unes (con una tower ad hoc in area pane), 10 punti Carrefour tra Piemonte e Campania e 3 punti test Eataly (con previsione di espandersi in Lombardia). Biova è inoltre presente a livello e-commerce con il proprio shop e tramite operatori quali Cortilia, Winelivery e Gioosto. Ed è forte anche sul canale Horeca (Bar, Hotel, Ristoranti): in Liguria è distribuita da Timossi, in Veneto da Comunian, nel comasco ha una collaborazione con Confcommercio e a Bergamo si trova in tutti i Panettieri Aspan.
Biova è in crescita anche dal punto di vista economico: il fatturato di tutto il 2020 è stato raggiunto e superato nei primi 4 mesi del 2021, attestandosi al momento a circa 40.000 euro\mese da luglio. L’anno si sta per chiudere sopra i 200.000 euro e per il 2023 si prevede di arrivare a oltre 5 milioni di ricavi. Risultati che la società mira a ottenere grazie all’espansione sul territorio nazionale (sono in corso trattative con altri tre primari operatori GDO) e al lancio di nuovi prodotti. Al momento, Biova sta studiando un biscotto per il mercato fitness dagli scarti di birra (la trebbia che si ottiene durante la produzione è infatti ad alto contenuto proteico).
- Modello di business validato con ricavi 2021 oltre 200.000 euro
- Birre artigianali che uniscono la qualità alla lotta contro lo spreco alimentare
- Presenza in oltre 550 punti GDO in tutta Italia e piattaforme online
- Mercato in crescita secondo i dati Coldiretti (+18,4%)