Arco FC è la startup innovativa che ha sviluppato delle tecnologie a idrogeno per veicoli elettrici che permettono un’autonomia fino a 1000 km, con una ricarica di soli 3 minuti. Nella video intervista di CrowdFundMe, il Ceo Angelo D’Anzi ha spiegato i punti di forza della società e i vantaggi per gli investitori:
Per approfondire ulteriormente alcune tematiche, D’Anzi ha rilasciato anche un’intervista scritta:
Perché la vostra tecnologia è innovativa rispetto alle soluzioni tradizionali?
La tecnologia che abbiamo sviluppato è stata concepita per essere configurata come il cliente desidera senza bisogno di investimenti di personalizzazione. Questa architettura ci consente di servire non solo il mercato OEM di grandi volumi, ma ci dà un grosso vantaggio competitivo nel breve termine verso clienti con bassi volumi ,che costituiscono oltre il 50% del mercato attuale. Inoltre i due brevetti Directlink e Hydrorec consentono un risparmio di costi del 15% in quanto consentono di eliminare due dispositivi che compongono il Fuel Cell Engine che consumano energia, ottenendo anche un miglioramento dell’efficienza totale del sistema con un +10% di km di autonomia.
Quali sono le applicazioni operative e quali quelle future?
Arco è orientata verso i cosiddetti early market che vedono la mobilità terrestre e navale tra i primi mercati dove questi dispositivi generano il maggior beneficio. Ci sono diversi mercati idonei alle nostre tecnologie, ne cito solo alcuni. Un esempio di successo è il settore del material handling, ovvero carrelli elevatori e towing tracktors dove Directlink su 3 turni di lavoro ha un Total cost of Ownership più basso rispetto le tradizionali batterie al piombo; in questo segmento abbiamo una collaborazione con Toyota Material Handling. Un altro esempio è il settore navale, dove la nostra tecnologia consente una propulsione silenziosa a zero emissioni che trova un grande riscontro sia nel mondo dei megayacht, che nel settore difesa sui sottomarini AIP (Air Independent Propulsion). In questo caso abbiamo tre partnership importanti: Baglietto per i megayacht, Rosetti Marino per le imbarcazioni portuali, ed infine nella difesa con un player internazionale di cui non possiamo fare disclosure. Nel settore ferroviario abbiamo una partnership con SITAV volta a realizzare un locomotore da manovra in ambito portuale, mentre nel settore dei veicoli pesanti abbiamo collaborazioni con produttori di autobus urbani, oltre che con Prinoth per macchine operatrici. Il futuro vede un grande sviluppo nel settore automotive e accumulo nelle rinnovabili.
Mercato di riferimento: com’è l’andamento attuale e quali prospettive ci sono?
La transizione energetica, con la decarbonizzazione e affrancamento dalle fonti fossili, vede nelle fonti rinnovabili la soluzione. La crescita delle fonti rinnovabili è guidata da una rispettiva crescita delle fonti di accumulo dove l’idrogeno green è l’unica fonte che non presenta i limiti legati alle batterie. Arco si colloca in questa value chain dove il mercato attuale vede un tasso di crescita vertiginoso con un CAGR medio annuo del 66,9% dal 2019 al 2026 (fonte: Alliedmarket).
Quale potenziale ritorno economico c’è per gli investitori?
L’impegno di Arco, oltre alla crescita del business, vede la massimizzazione del valore della società, per cogliere l’opportunità che il momentum offre: le aziende come Arco già quotate hanno visto un aumento del market cap del 50% nell’ultimo anno. Con i nuovi capitali raccolti, attueremo il piano approvato nel quale siamo confidenti di raggiungere una rivalutazione di circa 6x nel breve termine e poterci, eventualmente, quotare in Borsa. Vi sono, inoltre, altre potenziali Exit per gli investitori, poiché Arco opera in un settore ad alto tasso di M&A e nell’ultimo periodo abbiamo assistito all’acquisizione di numerose aziende da parte di colossi, tra cui Amazon, Bosch, Iveco e Cummins.