Start up: cos’è il seed round e a cosa serve

Il seed round può essere tradotto in italiano con l’espressione raccolta fondi. E per avere successo, una  startup necessariamente deve disporre del capitale con cui sviluppare il proprio prodotto o servizio.

 

Cos’è il seed round di una start up?

Il seed round è la fase iniziale in cui le start up si ritrovano a raccogliere fondi per ottenere il capitale necessario per avviare o accelerare le operazioni aziendali. Avere un business plan per una start up, avere quindi una progettualità, è fondamentale ma non può essere sufficiente.

In questo stadio, l’obiettivo è raccogliere denaro dalla rete di contatti degli imprenditori, che comprende amici, familiari, angel investors e incubatori di imprese, per finanziare:

  • ricerca di mercato
  • sviluppo del prodotto
  • attività di marketing.

Il termine seed, in italiano seme, suggerisce che si tratta di un investimento iniziale che semina l’impresa, per così dire, permettendole di crescere. A fronte del capitale ricevuto, gli investitori ricevono in genere una partecipazione azionaria nella società. Non va dimenticato che una start up gode di agevolazioni fiscali.

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Ciclo vita di una start up

Prima di comprendere in che modo è avere un seed round in grado di raccogliere fondi in modo soddisfacente, è forse opportuno descrivere il ciclo vita di una start up, un ciclo che dura 5 anni e definisce la start up innovativa solo dentro questo arco di tempo. Le fasi che lo compongono sono:

  • round pre seed, o pre seed funding, e bootstrapping: in questa primissima fase si sviluppa l’idea di business e si inizia la costruzione di un minimum viable product (MVP), cioè la versione essenziale ma già utilizzabile del prodotto o servizio. Spesso i fondatori utilizzano capitali propri, come nel caso del bootstrapping, o piccole somme procurate tramite amici o familiari per finanziare la start up. Nel caso di progetti più strutturati, già in questa fase subentrano investitori esterni che possono finanziare somme, di solito, fino a 100 – 150mila euro.
  • seed round: si tratta della fase di ricerca di finanziamenti esterni, nella quale angel investors o fondi di seed capital entrano in gioco per sostenere l’ulteriore sviluppo del prodotto e le prime strategie di mercato
  • early stage: la start up ha dimostrato la validità dell’idea, ora ha bisogno di finanziamenti più consistenti per iniziare la produzione su vasta scala e migliorare ulteriormente prodotto e strategie di mercato
  • growth: la start up cresce, aumenta il fatturato, espande la base clienti e potrebbe richiedere un ulteriore round di finanziamenti per scalare il business in maniera aggressiva
  • exit: rappresenta la fase in cui i fondatori e gli investitori iniziali liquidano la loro partecipazione. La cosa può avvenire in diversi modi, ad esempio attraverso la vendita dell’azienda o un’offerta pubblica iniziale (IPO).

Il passaggio da una fase all’altra è formalmente segnato da traguardi finanziari e di sviluppo ben precisi, chiamati milestone.

 

Chi investe nel seed stage?

Esistono diverse figure e realtà che solitamente investono in fase di seed. Si sta parlando di:

  • business angel: privati, che dispongono di capitale e di know-how, e decidono di investire in per start up nelle fasi iniziali in cambio di equity. Gli investitori angelici sono noti per il loro supporto finanziario ma anche per la mentorship e le risorse di networking che offrono alle giovani imprese
  • fondi di venture capital specializzati nella fase seed: possono fornire quantità maggiori di finanziamenti rispetto ai business angel e spesso conoscono in modo capillare i settori in cui investono
  • acceleratori d’impresa e incubatori: anche se non tutti forniscono finanziamenti diretti, molti acceleratori e incubatori sostengono le start up nella fase seed con piccoli investimenti di capitale, oltre a offrire spazi di lavoro, mentoring e accesso a una rete di potenziali investitori
  • crowdfunding: le piattaforme di crowdfunding permettono alle start up di raccogliere fondi da una grande quantità di piccoli investitori. Questa modalità di finanziamento può essere adottata nelle fasi seed per finanziamenti iniziali, facendo sì che una start up testi l’interesse del mercato e ottenga capitali senza per questo cedere quote importanti dell’azienda.
  • family offices: alcuni uffici, che gestiscono il patrimonio di famiglie con grandi capitali, possono decidere di investire direttamente in start up nella fase seed, cercando opportunità di rendimento elevato al di fuori dei mercati finanziari tradizionali.

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In che modo preparare un seed round?

Prepararsi per un seed round richiede attenzione a diversi aspetti fondamentali per convincere gli investitori del valore e del potenziale della start up. Ecco i passaggi essenziali che dovrebbero essere attuati:

  • definizione chiara dell’idea di business e del mercato di riferimento: è di vitale importanza avere una visione ben definita della propria idea imprenditoriale e comprendere a fondo il mercato target, inclusi i potenziali clienti e i bisogni specifici da soddisfare
  • sviluppo del prodotto o prototipo: Prima di cercare finanziamenti, è importante avere un prodotto minimo viable (MVP) o un prototipo che dimostri la fattibilità dell’idea di business
  • validazione del mercato: ovvero un’analisi accurata che dimostri la domanda del mercato per il prodotto o servizio offerto. Sono inclusi feedback iniziali dei clienti, studi di mercato e metriche di engagement
  • business plan dettagliato e di previsioni finanziarie: perché gli investitori vorranno vedere un piano chiaro su come la start up intende crescere e creare reddito nel tempo
  • costruzione di un team solido: è necessario avere un team con competenze complementari e un forte impegno verso la visione della start up. Gli investitori investono tanto nelle persone quanto nell’idea
  • creazione di un pitch deck efficace: il pitch deck, la presentazione, deve catturare l’essenza del progetto, mostrando il problema che si intende risolvere, la soluzione proposta, la validazione di mercato, le proiezioni finanziarie e le credenziali del team in modo conciso e convincente
  • ricerca e selezione di investitori in linea con la start up: così da aumentare significativamente le possibilità di successo del round.

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L’importanza del round post seed

In chiusura, ha senso condividere alcune indicazioni sul round post seed. Un round post seed è una fase di finanziamento che accade dopo il round seed iniziale, di solito quando la start up ha dimostrato una certa trazione o progresso significativo del prodotto e necessita di capitale supplementare per scalare ulteriormente le operazioni, sviluppare il prodotto, o espandersi in nuovi mercati prima di entrare nella fase di Serie A, che serve a sostenere il processo di scale-up, ovvero la fase in cui una start up è compiutamente evoluta per i mercati internazionali.

Il round post seed rappresenta quindi un ponte tra il primo finanziamento seed e le successive fasi di finanziamento, e fornisce alla start up il sostegno finanziario necessario per raggiungere gli obiettivi che la rendono pronta per round di finanziamento più sostanziosi.

Mentre il finanziamento seed è spesso focalizzato sul trasformare un’idea in un prodotto minimamente valido e iniziare a testare il mercato, il round post seed consente alla start up di rifinire i suoi prodotti o servizi, ottimizzare le strategie di mercato, accrescere la base di clienti e incrementare le entrate.

Questo round di finanziamento aiuta anche a prolungare la runway, la quantità di tempo che la start up può operare senza ulteriori fondi, e a posizionare meglio l’azienda per round di finanziamento successivi, presentandosi agli investitori con performance migliorate, una direzione chiara e realistici obiettivi di crescita.

L’investimento in progetti di crowdfunding può comportare il rischio di perdita del capitale investito. Per ogni informazione, consulta la sezione Termini e Condizioni sul nostro sito.

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