Metodi per investire: la guida facile

Muovere i primi passi nel mondo della finanza, con l’obiettivo di investire una parte del proprio capitale, può presentare dubbi e complessità. Perché non si ha idea di quanti soldi investire e per quanto tempo, o perché ci si è decisi di investire senza rischi, ma realmente non si ha alcuna idea da dove partire. Questo articolo vuole essere una guida facile per illustrare i principali metodi per investire.

 

Metodi per investire, da dove partire?

Le possibilità e i metodi per far fruttare i soldi, come si evincerà lungo tutta questa guida, sono molti. Queste possibilità si devono comunque basare sui principali aspetti che permettono di scegliere gli investimenti, fino a trarne utili e ricavi. Questi parametri sono sostanzialmente cinque:

  • obiettivo per il quale si vuole investire, che può essere di fatto conservativo del proprio capitale o di aumento dello stesso
  • disponibilità economica, ovvero la soglia di capitale di rischio che si vuole, o si può, investire
  • durata dell’investimento perché, come sarà opportunamente approfondito in seguito, il tempo è un fattore dirimente per la strategia e la buona riuscita di un investimento
  • profilo di rischio, una variabile anche psicologica che pertiene l’investitore
  • scelta degli strumenti finanziari su cui investire. Un aspetto strategico, questo, che può essere curato in collaborazione con un consulente finanziario.

Come fare soldi allora? Prima di approfondire gli aspetti strategici, di durata, di quantità di capitale di rischio per finire con la scelta dei prodotti finanziari, vano indicate e tenute presenti due considerazioni di fondo: non esistono migliori metodi di investimento in termini assoluti e, soprattutto, non è possibile investire senza rischiare. Esistono piuttosto scelte adatte al proprio profilo di rischio, alle proprie disponibilità economiche e ai propri obiettivi.
Scopri dove investire

 

Stabilire il proprio obiettivo d’investimento

Prima di decidere su cosa investire potrebbe essere più importante, e nei fatti lo è, decidere perché si vuole investire. In altri termini, si dovrebbe stabilire per quale obiettivo si vuole impegnare una parte del proprio capitale. Gli obiettivi di investimento possono essere di tre tipi:

  • investimento di tipo conservativo, volto alla protezione del proprio capitale e caratterizzato da investimenti con bassi tassi di interesse, come ad esempio accade con i titoli di Stato o i conti deposito, a protezione di fenomeni quali l’inflazione
  • investimento volto alla crescita del proprio capitale, quando si hanno esperienza, competenze e risorse per impiegare il proprio capitale su terreni più complessi come il mercato azionario
  • investimento volto alla creazione di una rendita su base temporale periodica, come può accadere con gli investimenti nel settore real estate, ovvero il mercato immobiliare.

 

La valutazione del profilo di rischio

Il profilo di rischio viene stabilito al meglio da un consulente finanziario, che pone all’investitore alcune domande quali:

  • quante oscillazioni negative, degli strumenti su cui si è investito, si è in grado di tollerare?
  • quali sono gli obiettivi dell’investimento?
  • in quale grado si è ansiosi?

Il profilo di rischio varia anche con il variare dell’età dell’investitore. Solitamente chi è disposto a rischiare di più è più giovane, laddove gli investitori vicini ad una età pensionabile dimostrano di avere una minore tolleranza al rischio.

Attualmente esiste una direttiva europea, chiamata MIFID II, che stabilisce soglie di tolleranza al rischio comprese tra i valori 1 e 7. Soglie che devono essere presenti in una scheda estremamente sintetica, chiamata KID, che illustra le informazioni principali del prodotto finanziario su cui un investitore vuole impegnare del capitale, al fine di renderlo consapevole della propria scelta.

 

La scelta del giusto orizzonte temporale

Stabilire la durata di uno o più investimenti non è affatto una scelta neutra, e dipende sostanzialmente dagli obiettivi che sono stati prefissati. Gli investimenti possono essere di:

  • breve termine, un arco di tempo che non va oltre i 24 mesi
  • medio termine, che può oscillare tra i 5 e i 10 anni
  • lungo termine, che corrisponde ad una durata maggiore dei 10 anni.

Investimenti conservativi, come nel caso indicato dei titoli di Stato o dei buoni fruttiferi, sono caratterizzati dal medio e dal lungo periodo. Mentre investimenti più aggressivi, per così dire, come possono essere le azioni, tendono a performare con un eventuale buon ritorno di investimento nel breve periodo.

 

La diversificazione come strategia di investimento

Il termine diversificazione rappresenta l’ultima variabile di cui tenere conto prima di passare in rassegna i principali metodi per investire. Diversificare significa essere in grado di costruire un portafoglio finanziario, o di investimento, bilanciato sulle proprie disponibilità e sugli obiettivi che si vuole raggiungere.

Gli strumenti finanziari che compongono un portafoglio sono diversi: azioni, obbligazioni, investimenti lending ed equity, beni rifugio. Decidere quali strumenti entreranno a far parte del portafoglio, con quale proporzione e quanto capitale destinare ad ogni singolo strumento prende il nome di asset allocation.
Scopri dove investire

 

Quali sono i migliori investimenti?

Tra i diversi metodi di investimento attualmente possibili, sono stati scelti alcuni strumenti finanziari che si distinguono tra loro per soglia di rischio e per capitale che si è nella disponibilità di investire.

Si tratta di una lista affatto esaustiva, ma certamente valida per muovere i primi consapevoli passi nel mondo dell’investimento. I prodotti finanziari sono:

  • titoli di Stato
  • fondi di investimento
  • beni rifugio
  • conti deposito
  • obbligazioni
  • piani individuali di risparmio
  • azioni
  • crowdfunding.

 

Investire in titoli di Stato

Quando uno Stato ha bisogno di capitali emette dei titoli di Stato, che può essere definito come prestito di una data somma di denaro, nei confronti dello Stato stesso, e che si configura come prestito, che si specifica in termini di pagamento e tassi di interesse. Detto in altri termini, un titolo di stato è una tipologia di obbligazione.

I titoli di Stato possono avere una durata variabile, ricompresa tra un minimo di 1 anno ad un massimo di 15. Nel momento in cui avviene l’acquisto, svolto per mezzo di una banca o di un intermediario finanziario come un broker, l’investitore ha diritto ad una cedola, l’interesse periodico che lo Stato paga a chi ha effettuato l’acquisto.

Prima di effettuare l’acquisto di titoli di un qualsiasi Stato, è fondamentale conoscere quale voto abbiano assegnato al determinato stato le principali agenzie di rating, per evitare di acquistare titoli da Paesi che sono a rischio di insolvenza perché a rischio di default, ad esempio.

 

I fondi comuni di investimento

Impiegare del capitale di rischio in fondi di investimento significa far confluire il proprio denaro insieme all’investimento di altri privati in diversi strumenti finanziari come le obbligazioni o le azioni, per esempio.

Un fondo comune risulta essere composto da chi mette a disposizione il proprio capitale, dalle SGR, ovvero le Società di Gestione del Risparmio, che amministrano come fosse un unico capitale i diversi investimenti confluiti nel fondo, e la banca depositaria, il cui ruolo è la custodia dei titoli stessi.

I fondi di investimento possono essere di molteplici tipi: azionari, obbligazionari, bilanciati o a mercato monetario. Presentano un vantaggio intrinseco, che è dato dalla diversificazione che per loro stessa natura garantiscono; un argine che contribuisce alla riduzione del rischio di investimento.

 

Investire in beni rifugio

I beni rifugio sono per antonomasia la difesa del proprio capitale nei casi di incertezza economica. Questo metodo di investimento, bisogna specificare, non è di per sé particolarmente redditizio, ma va considerato come un elemento imprescindibile, di bilanciamento, nei casi di instabilità economica.

Tra i beni rifugio più scelti come investimento difensivo, e non solo, si possono annoverare l’oro, l’argento e il platino. Anche i titoli di Stato sono considerabili beni rifugio, così come le valute di Paesi considerati affidabili, e meno aggredibili dall’inflazione: gli USA con il dollaro, la Svizzera con il franco, il Giappone con il suo yen, e la Norvegia con la corona. Tra gli altri beni rifugio su cui investire si possono quindi ricordare gli orologi e le opere d’arte, le polizze vita rivalutabili, i francobolli e i vini pregiati.

 

Scegliere i conti deposito

Una ulteriore possibilità di investimento è data dai conti deposito. Questi sono una specifica tipologia di conti correnti che si distingue per l’avere funzionalità limitate. Innanzitutto si dividono tra conti deposito vincolati e non vincolati. Nella prima occorrenza le somme versate hanno un vincolo temporale, di 12 o 36 mesi ad esempio, nel secondo caso le somme versate possono essere prelevate dall’investitore in qualsiasi momento.

Il conto deposito ha bisogno di un conto d’appoggio, per mezzo del quale sono effettuati i versamenti. La specifica del conto deposito è la seguente: la somma versata, o le somme versate, all’istituto di credito presso cui è stato aperto il conto deposito determinano un interesse, al momento della scadenza del vincolo temporale.

La liquidazione di quanto versato può essere anticipata, periodica o a scadenza. Il primo caso riguarda i depositi vincolati, il secondo caso determina una corresponsione degli interessi su base trimestrale, il terzo caso si verifica alla scadenza del vincolo temporale. Il tasso di interesse, si specifica, aumenta con l’aumentare del vincolo temporale, oltre che in base alle somme versate.
Scopri dove investire

 

Investimenti in obbligazioni

Le obbligazioni sono a tutti gli effetti dei titoli di credito, per chi li acquista, e dei titoli di debito per chi li emettte. Sono chiamati anche bond e la loro durata, che può essere definita anche scadenza, può andare dai 5 anni ai 30 anni. Sono quindi di breve, media oppure lunga durata.

Gli enti emittenti possono essere uno Stato oppure un ente pubblico, una società o una banca, oppure ancora un ente sovranazionale. In questi due ultimi casi si parla rispettivamente di corporate bond e di supranational bond.

Allora scadere dell’obbligazione, l’investitore può esercitare i due diritti, che consistono nel rimborso del capitale e nella cosiddetta cedola o, in termini più diretti, un interesse. Le obbligazioni possono essere fonte di rendimento anche attraverso il guadagno in conto capitale, ovvero il capital gain. Questa modalità di rendimento si ha quando la vendita del titolo o il suo rimborso accadono ad un prezzo più basso rispetto al prezzo dell’acquisto.

 

I piani individuali di risparmio

Caratteristica dei piani individuali di risparmio consiste nel dirigere il capitale di investimento a favore delle piccole e medie imprese, a tutto vantaggio dell’economia italiana. Le forme che può acquisire un piano individuale di risparmio sono molteplici: possono essere conti titoli, fondi comuni e gestioni patrimoniali, ad esempio.

Anche gli strumenti finanziari che compongono questo tipo di piani possono essere differenti: si va dalle azioni alle obbligazioni, dai conti deposito ai conti correnti. L’importante è che il piano individuale di risparmio destini non meno del 70% del capitale in società che siano presenti in Italia o nello Spazio Economico Europeo.

È possibile avere un buon margine di rendimento quando gli investimenti non vanno al di sotto dei 5 anni, e sono presenti agevolazioni fiscali nei casi in cui gli investimenti siano ricompresi entro un tetto di 30.000 euro.

 

Investimenti azionari

Gli investimenti in azioni rappresentano forse il metodo per investire storicamente più noto. Generare profitto è una possibilità che il mercato finanziario dà all’investitore. A patto che si conoscano le azioni, le loro dinamiche e le strategie da mettere in atto per massimizzare il guadagno cercando di minimizzare, per quanto possibile, i rischi di questa forma di investimento.

Le azioni possono essere ordinarie, di risparmio e privilegiate, e quando si è alle prime armi nell’investimento finanziario è bene rivolgersi alle azioni di risparmio, che determinano meno responsabilità di gestione rispetto alle altre due tipologie di azioni, ma fanno sì che l’investitore partecipi dei dividendi. Ovvero gli utili generati dalle azioni.

Non è possibile acquistare azioni in solitaria, è necessaria infatti l’intermediazione di un broker, un intermediatore finanziario, o una piattaforma digitale, come nel caso del trading online. L’acquisto delle azioni avviene presso il Mercato Azionario Telematico. Data la complessità che questo strumento finanziario implica, si consiglia di adottarlo solo quando si possiedono le competenze e l’esperienza necessarie, o nei casi in cui ci si rivolge ad un consulente finanziario certificato.

 

Scegliere il crowdfunding

Il crowdfunding rappresenta un sistema innovativo per investire il proprio capitale. Diffusosi durante gli anni della stretta del credito, negli ultimi quindici anni questo metodo per investire sta dispiegando tutto il suo potenziale, e in più nicchie di mercato.

Tra le diverse declinazioni di crowdfunding, merita particolare attenzione l’equity crowdfunding, una modalità di investimento rivolta a PMI innovative e a startup, realtà che in ogni caso non devono essere quotate in borsa. L’investimento avviene tramite una piattaforma digitale, sulla quale è presente una bacheca elettronica, sui cui sono presenti campagne di raccolta fondi proposte da PMI e da startup.

L’investitore sceglie di impegnare uno specifico importo in una data campagna e nei fatti acquista una quota societaria; il termine equity vuol dire infatti quota. L’equity crowdfunding permette di investire quasi partendo da zero, con somme molto ridotte e, in proporzione a quanto investito, permette di guadagnare attraverso gli utili che l’impresa finanziata genera, o nei casi in cui l’azienda finanziata è rilevata da società più importanti.

Tra i settori che più beneficiano dal crowdfunding si possono indicare, in conclusione, la green economy, il turismo sostenibile oppure il settore della telecomunicazione.
Scopri dove investire

Devi essere autenticato per lasciare un commento