Il termine equity può essere tradotto in italiano con l’espressione “capitale di rischio”, ma non solo. Può essere infatti tradotto anche con “capitale sociale”. Cerchiamo allora di fare ordine e contestualizzare.
Equity, significato del termine nei diversi contesti
Il termine inglese equity è un termine che può acquistare differenti valori a seconda del contesto in cui viene utilizzato. È opportuno allora precisare le sfumature dei suoi significati in base alle discipline in cui il termine equity si applica, prima di approfondirne il senso e l’uso nel contesto che più interessa in questa sede: il crowdfunding.
In economia aziendale, nel diritto commerciale e in ragioneria, il termine equity indica il patrimonio netto di proprietà di una data impresa. Rappresenta, si potrebbe dire, la misura dei mezzi investiti da un imprenditore oppure dai soci dell’impresa.
Per questa ragione in un bilancio di esercizio, di una startup per fare un esempio, risulta come fonte di finanziamento interna. Ovvero una fonte che in modo diretto, o meno, proviene dal soggetto oppure dai soggetti che hanno costituito e promuovono la specifica impresa.
In definitiva, questo apporto di capitale può essere provenuto da:
- autofinanziamento, quindi attraverso gli utili che sono stati realizzati e poi investiti dalla stessa impresa
- soci, nei casi in cui l’impresa è collettiva
- imprenditore, quando si tratta di imprese individuali.
Equity, definizione in finanza e in economia
In un contesto economico e finanziario il termine equity indica sostanzialmente il capitale di rischio, ovvero il capitale che viene sottoscritto e viene apportato dai soci nei confronti di una società.
Il capitale di rischio è un capitale investito, per esempio in una startup ad alto potenziale, che di per sé non dà garanzie di restituzione né è vincolato ad un lasso di tempo definito, come invece può accadere con le obbligazioni che, si ricorda, rappresentano uno tra i tipi di investimenti oggi possibili.
Quando si parla di equity è molto probabile che ci si imbatta in due altri termini che sono spesso associati: capitale sociale e mezzi propri. Data una società, si definisce capitale sociale l’ammontare di tutti i versamenti e di tutti i conferimenti da parte dei soci. Questo ammontare complessivo viene indicato al momento della costituzione della società. Laddove il termine mezzi propri indica quanto rimane di una azienda nel momento in cui ogni debitore è stato soddisfatto.
Con l’obiettivo di trovare un minimo comune denominatore alle definizioni finora date, si potrebbe affermare che l’equity indichi a tutti gli effetti il capitale di una data società. Questo capitale, quindi, viene adoperato per svolgere le diverse attività di una società. Si tratta di capitale di cui i soci si privano per darlo alla società che hanno fondato o di cui partecipano.
Il private equity
Il private equity è un caso specifico di investimento di capitale. Si tratta di una attività di investimento, in capitale di rischio, a favore di una azienda non quotata in borsa e caratterizzata da elevate potenzialità.
Questi investimenti in società ad alto potenziale sono solitamente a medio-lungo termine, e vengono operati dai cosiddetti investitori istituzionali (intermediari che investono patrimoni a nome di soggetti che godono di un surplus finanziario, per esempio i fondi pensione o le compagnie assicurative). L’obiettivo è ottenere un importante guadagno in caso di quotazione in borsa o di vendita della partecipazione che è stata acquisita.
Conta sottolineare come l’attività di private equity comporta un insieme di attività che concorrono alla realizzazione degli obiettivi e della idea dell’impresa. È per esempio lo stesso investitore che può fornire il proprio apporto professionale partecipando alle decisioni strategiche, contribuendo a volte anche alla implementazione del business plan, facendo sì che siano poi l’imprenditore e il management a occuparsi della gestione operativa.
Le società che possono essere interessate dal private equity sono società ad alto rischio e sono chiamate società target. Quando queste società ad alto rischio non sono quotate in borsa e sono in fase di startup, l’attività di investimento, se istituzionale, viene chiamata venture capital.
Fondi equity, significato
Quando una società emette dei titoli azionari oppure azioni ed ha come fine la raccolta di capitali, e quando la società in questione è quotata su un indice azionario come, ad esempio, l’FTSE MIB (sigla che sta per Financial Stock Exchange Milano Indice di Borsa) allora è possibile parlare di fondi equity.
L’acquisto di una azione corrisponde all’acquisto di una quota di partecipazione alla società che emette i titoli. Chi acquista le azioni diventa azionista della società o, detto in termini analoghi, diventa proprietario di una quota di patrimonio societario. In questo modo si acquisisce il diritto a beneficiare economicamente dei successi. Così come degli insuccessi.
Un investitore sceglie delle azioni perché, almeno nel lungo periodo, possono assicurare in teoria dei rendimenti più sostanziosi rispetto a quanto accadrebbe con un conto di risparmio. Quando poi si verifica l’apprezzamento del titolo acquistato le società possono distribuire i dividendi. Più direttamente: condividono con i propri investitori gli utili che sono stati in grado di realizzare.
I dividendi sono solitamente distribuiti su base trimestrale, semestrale o annua.
Equity crowdfunding
L’Equity Crowdfunding, conosciuto anche come Equity Based Crowdfunding, rappresenta uno strumento per chi volesse investire del capitale di rischio in aziende che non sono quotate. PMI oppure startup.
Si tratta, in termini molto espliciti, di una possibilità di finanziamento di società che accade attraverso una raccolta cui possono partecipare anche investitori comuni, investitori che possono diventare soci della PMI o startup sulla quale decidono di investire.
Il crowdfunding è una vera e propria modalità di finanziamento collettivo, o di finanziamento dal basso. Con il crowdfunding a partecipare, in termini finanziari, è la rete sociale. Da un lato ci sono le piattaforme di crowdfunding, sulle quali lo startupper descrive la propria impresa, le finalità, il prodotto e il servizio; dall’altro lato l’investitore sceglie il progetto e stabilisce il capitale da investire.
Al riguardo va specificato come gli importi d’investimento in equity crowdfunding possono essere molto ridotti nella loro entità. Non è necessario investire 10.000 euro, anche importi più bassi permettono all’investitore di partecipare al board e alle scelte strategiche dell’impresa.
Scopri dove investire