I cambiamenti introdotti dalle modifiche al regolamento Consob sono senza mezzi termini rivoluzionari. E CrowdFundMe, unica piattaforma di equity crowdfunding quotata in Borsa, è pronta per sfruttare le opportunità che si aprono sui fronti principali: quotazione emittenti, mini-bond, società estere, accordi con gli intermediari, bacheche per lo scambio quote.
«Siamo molto soddisfatti delle novità approvate da Consob – commenta Tommaso Baldissera Pacchetti, amministratore delegato di CrowdFundMe – Gli investitori avranno accesso al mercato del fixed income, potendo diversificare il portafoglio anche con strumenti a rendita cedolare. Parliamo di un’apertura unica da parte dell’Autorità, che ci consente di lavorare nel settore obbligazionario accanto all’equity. Aumentano inoltre le possibilità e le modalità di raccolta di capitali per le imprese, e gli investitori possono confidare in un sistema più liquido, grazie all’istituzione di bacheche online per la compravendita di quote. Una rivoluzione che ci permette di offrire una gamma completa di prodotti finanziari a un pubblico potenzialmente più ampio di quello a cui si rivolgono le banche. E in un periodo di tassi bassi o addirittura negativi, CrowdFundMe può diventare il punto di riferimento per chi vuole far rendere la propria liquidità».
Di seguito spieghiamo, punto per punto, cosa cambia con le modifiche approvate il 18 ottobre da Consob.
PMI POTRANNO EMETTERE MINI-BOND TRAMITE PORTALI E POTRANNO ESSERE SOTTOCRITTI NON SOLO DA ISTITUZIONALI
Consob ha esteso la possibilità di sottoscrizione di obbligazioni e di altri strumenti di debito (i cosiddetti Mini-Bond) tramite i portali di equity crowdfunding ad altre 3 categorie di soggetti oltre gli investitori istituzionali:
- a coloro che detengono un portafoglio di strumenti finanziari, inclusi i depositi di denaro, per un controvalore superiore a 250.000 euro;
- a coloro che si impegnano a investire almeno 100.000 euro in offerte della specie, nonché dichiarino per iscritto, in un documento separato dal contratto da stipulare per l’impegno a investire, di essere consapevoli dei rischi connessi all’impegno o all’investimento previsto;
- agli investitori retail, nell’ambito dei servizi di gestione di portafogli o di consulenza in materia di investimenti.
Una novità fondamentale per la raccolta di capitali da parte delle imprese, che sono sempre più alla ricerca di finanziamenti alternativi alle tradizionali linee di credito bancario. CrowdFundMe aggredirà così un mercato da 4,3 miliardi di euro (dato 2018, fonte: 5° Report italiano sui Mini-Bond del Politecnico di Milano). Il sito del portale, da un punto di vista funzionale, è già predisposto per sostenere operazioni finalizzate alla sottoscrizione di Mini-Bond.
GLI INTERMEDIARI FINANZIARI
Accanto all’introduzione della possibilità per gli investitori retail di sottoscrivere titoli di debito tramite intermediari finanziari, viene confermata la facoltà dei portali di dare mandato alle società che gestiscono reti di promotori/intermediari finanziari per offrire prodotti che comprendono investimenti in equity crowdfunding.
SOCIETÀ ESTERE
È stata confermata, per i portali italiani di equity crowdfunding, la possibilità di raccogliere capitali anche per le società con sede in un Paese membro dell’Unione Europea, purché siano rispettate tutte le condizioni previste dal regolamento Consob.
BACHECHE PER LO SCAMBIO QUOTE
Il mondo dell’equity crowdfunding diventa più liquido. I portali hanno infatti la possibilità di istituire, sul proprio sito, bacheche online per la “compravendita di strumenti finanziari, che siano stati oggetto di offerte concluse con successo nell’ambito di una campagna di crowdfunding”. I gestori potranno pubblicare le manifestazioni d’interesse relative esclusivamente alle società che hanno raccolto tramite la propria piattaforma. Gli investitori potranno così monetizzare con maggiore semplicità gli asset posseduti, anche in caso di emittenti non quotate in Borsa. In particolare, gli utenti di CrowdFundMe avranno maggiori possibilità di ottenere delle plusvalenze, anche in considerazione dell’Equity Crowdfunding Index. Questo indicatore misura infatti la rivalutazione delle società che hanno chiuso campagne di successo, e il risultato del portale sovraperforma la media nazionale: 141,12 vs. 110,79 (agosto 2019, come da grafico sotto riportato). Infine, gli utenti che hanno rubricato le quote tramite Directa SIM, non dovranno sostenere costi per intermediari (commercialisti o notai) in caso di compravendita.
QUOTAZIONE EMITTENTI
Nasce una nuova sinergia tra Fintech e Piazza Affari. L’Autorità ha infatti stabilito che si dovranno pubblicare “le informazioni circa l’eventuale destinazione alla quotazione su mercati regolamentati, sistemi multilaterali di negoziazione o sistemi organizzati di negoziazione degli strumenti finanziari emessi dall’offerente”. Con questa nuova dicitura sono quindi comprese anche “le azioni e le quote rappresentative del capitale sociale o degli OICR”. In parole più semplici, anche le società emittenti potranno lanciare campagne di equity crowdfunding propedeutiche a una successiva quotazione su Borsa Italiana. CrowdFundMe è il primo portale ad aver chiuso con successo un percorso analogo – che era già stato previsto per il listing su Euronext, la principale borsa paneuropea – con la raccolta di i-RFK, investment company che ha chiuso il round raggiungendo l’obiettivo massimo di 2,5 milioni di euro. Il gruppo punta a sbarcare su uno dei segmenti di Euronext nei prossimi mesi.