Il potere d’acquisto di una moneta è sempre soggetto a minacce e oscillazioni. Depositare soldi in un conto corrente spesso non basta. Vediamo allora con quali strategie, nel 2025, si possono difendere i risparmi.
Perché difendere i propri risparmi nel 2025?
Il potere di acquisto di una moneta non è mai definito una volta per tutte, e spesso il modo più ingenuo di voler risparmiare denaro è depositarlo in un conto corrente. Ma le somme che sono depositate sul conto magari anche metodicamente e dopo un’attenta revisione delle proprie spese, nei fatti tendono a diminuire di valore.
Una moneta, e quindi i risparmi, sono infatti soggetti alle azioni di diverse variabili che ne intaccano il valore reale:
- l’inflazione, su base annua, è il primo fattore che tende a diminuire il valore reale di una moneta, quindi dei risparmi
- l’aumento del costo delle materie prime, come l’attuale crisi energetica dimostra, incide su approvvigionamento e costi di realizzo
- l’aumento dei prezzi al consumo, diretta conseguenza dell’inflazione, riduce la capacità di risparmiare moneta in termini assoluti.
La fine del 2024 vede l’inflazione dei componenti di fondo, ovvero i prezzi di servizi e beni che sono comprati con regolarità, tolte le spese per cibo ed energia, pari al 2,0%.
Come proteggere i propri risparmi?
Difendere i propri risparmi è una strategia che richiede due ordini di scelte. Il primo aspetto di cui tenere conto è l’orizzonte temporale: per quanto tempo si vuole impegnare e investire i propri risparmi? Le opzioni principali sono il breve termine e il lungo termine. Nel primo caso si tenteranno scelte più rischiose, che richiedono il supporto di consulenti finanziari, nel secondo caso invece si preferiranno asset relativamente semplici da gestire, come sarà approfondito a breve.
Il secondo aspetto riguarda la composizione del proprio portafoglio, ovvero l’insieme degli strumenti finanziari su cui si decide di impegnare i propri risparmi, cercando di adottare il principio della diversificazione degli investimenti, in modo tale da ridurre il rischio complessivo.
La capacità di sostenere un investimento, anche in contesti conservativi quali la difesa dei propri risparmi, può essere stabilita attraverso la valutazione del proprio profilo di rischio, grazie al quale la diversificazione sarà svolta con equilibrio.
Dove collocare i propri risparmi?
Investire oggi, per difendere i propri risparmi e non solo, può essere svolto attraverso molteplici strumenti finanziari. Gli i prodotti finanziari che determinano un minore rischio, a fronte di un guadagno contenuto, sono:
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- un conto deposito, piuttosto simile ad un conto corrente propriamente detto, ma con meno operazioni possibili e, soprattutto, un tasso di interesse maggiore, che sale con l’aumentare della durata del vincolo di quanto depositato
- le obbligazioni, veri e propri titoli di debito che alla loro scadenza, ricompresa tra i 2 e i 30 anni, non solo determinano la restituzione della somma investita, ma permettono di staccare la cosiddetta cedola, ovvero un interesse maturato nel frattempo
- i titoli di Stato, uno specifico tipo di obbligazioni, emesse dallo Stato, per finanziare le spese correnti e gli eventuali investimenti
- i buoni fruttiferi postali emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti, società controllata dallo Stato
- i PAC, ovvero i Piani di Accumulo Capitale, che permettono non solo la difesa dei risparmi, ma anche la possibilità di aumentare il valore complessivo del proprio capitale nel corso del tempo.
Settori in cui investire per la difesa del risparmio nel 2025
Ci sono alcuni settori chiave sui quali puntare, nel 2025, in un’ottica di difesa dei propri risparmi.
Settore | Descrizione |
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Tecnologia e Innovazione |
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Energia Rinnovabile |
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Sanità e Biotecnologie |
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ETF e Fondi comuni di investimento per difendere i risparmi
Investire in ETF (Exchange Traded Funds) e Fondi Comuni di Investimento rappresenta una strategia efficace per proteggere e dare valore ai propri risparmi, per via dell’approccio diversificato e della loro flessibilità.
Gli ETF offrono esposizione a un ampio paniere di titoli, riducendo quindi il rischio associato al singolo investimento. Dal momento che sono negoziati in borsa, offrono i vantaggi della diversificazione insieme ad una liquidità immediata, assicurando una buona reattività rispetto alla volatilità del mercato. Si tenga in considerazione, poi, che i costi di gestione degli ETF sono anche più bassi rispetto a quelli dei fondi comuni, rendendoli una soluzione accessibile e conveniente per chi desidera investire nel lungo termine.
I Fondi comuni di investimento, da parte loro, offrono il supporto di gestori professionisti che selezionano e monitorano i titoli. Questo strumento risulta quindi ideale per chi preferisce delegare la gestione dei propri risparmi a esperti, traendo vantaggio da strategie di investimento personalizzate. Per via della loro gestione attiva, che punta a smussare i rischi, i fondi comuni sono particolarmente indicati in un contesto di volatilità dei mercati.
Il mercato azionario e la fintech
Due campi attraverso cui difendere i propri capitali, nel 2025, sono il mercato azionario e il settore della fintech, ovvero la tecnologia applicata alla finanza.
Investire in azioni richiede un profilo di rischio in grado di tollerare le forti oscillazioni che il mercato azionario può imprimere a volte agli investimenti. Ragionare sul lungo periodo risulta essere la strategia vincente. Il mercato immobiliare è una seconda opzione, per rendere la difesa dei propri risparmi una possibilità di profitto.
Negli ultimi dieci anni, l’equity crowdfunding ha dimostrato di essere allo stesso tempo una buona possibilità di protezione del risparmio e, allo stesso tempo, una leva per la generazione di profitto. Il tutto, con una tollerabile soglia di rischio.
È un tipo di investimento, da svolgere attraverso piattaforme online dedicate, che riguarda PMI innovative e startup che non sono quotate sul mercato azionario. Chi investe nel crowdfunding acquista, di fatto, delle quote della società e può trarre profitto sia attraverso i guadagni della società finanziata, sia nel caso in cui la startup viene rilevata da realtà più importanti.
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