Presentiamo un riassunto della conversazione sul nostro gruppo Telegram (è aperto a tutti!) con la quale gli utenti hanno potuto parlare direttamente con il team di Seed Money.
Seed Money è un veicolo di investimento aperto da un team di Business Angel di grande esperienza per accelerare lo sviluppo delle startup più brillanti del panorama italiano e internazionale. È specializzato in startup “early stage”, prima d’ora inaccessibili agli investitori retail.
Ha risposto alle domande degli utenti Francesco Zorgno, uno dei Business Angel che ha fondato questa iniziativa. È anche tra i fondatori di CleanBnB, startup degli affitti brevi finanziata dai Business Angel presenti in Seed Money e che vanta ben due round di equity crowdfunding di successo su CrowdFundMe
D: Ciao Francesco, Seed Money è un progetto inedito rispetto a quanto già visto sulle piattaforme di equity crowdfunding: ci puoi spiegare meglio di che si tratta?
R: Il progetto è di fatto un veicolo di accelerazione e investimento in startup in fase early stage, ovvero nelle primissime fasi del loro percorso. Le startup in questa fase sono (o meglio, erano) ancora “inaccessibili” agli investitori “comuni”, perché difficili da scovare e valutare e perché non hanno bisogno solo di capitali, ma anche di competenze. Il rischio è altissimo, ma anche il potenziale di ritorno sull’investimento, dato che la loro valutazione è necessariamente ancora molto bassa.
Il team di promotori è un gruppo di Business Angel attivo già da molti anni in questo settore, molti dei quali hanno investito anche in altri progetti lanciati da CrowdFundMe
D: E quali sono i vantaggi per chi diventa socio? Avrà un ruolo attivo nei processi?
R: Certo: l’idea è quella di permettere a tutti, indipendentemente dall’esperienza e dalla capacità economica, di collaborare con i Business Angel più esperti nell’investimento e nella mentorship di queste iniziative. Ogni socio potrà selezionare le startup per le quali è interessato ad approfondire e potrà proporsi come mentor nella fase di accelerazione, da solo o in team con altri soci e Business Angel.
Abbiamo già un primo portafoglio di startup accelerate, che è possibile approfondire sul nostro sito. In alcune di esse i nostri Angel hanno già investito, altre sono in fase di valutazione.
Inoltre, ogni socio potrà presentare altre startup per il programma di accelerazione e anche proporsi per ruoli operativi nelle startup accelerate.
D: Come opera Seed Money dal punto di vista dei numeri? Di che cifre di investimento nella singola startup parliamo? E di che percentuale sull’azionariato?
R: La quota sull’azionariato varia fortemente di caso in caso, a seconda della valutazione e del potenziale di crescita. L’investimento di Seed Money in ciascuna di esse sarà di norma da “socio A”, con diritto di voto, ma comunque difficilmente superiore a €20-30k per round.
D: E come prevedete di guadagnare? Quale è la strategia per la exit? Valutereste di uscirne se capita l’occasione una volta finito il percorso di accelerazione oppure puntate a restare soci il più a lungo possibile, magari sottoscrivendo anche eventuali ulteriori aumenti di capitale in futuro?
R: Pur entrando nel capitale della startup molto presto, riteniamo comunque opportuno mantenere la nostra presenza fin tanto che il valore non sia aumentato in modo significativo, mettendo in conto anche la possibilità che nel medio periodo l’iniziativa possa non funzionare. La sottoscrizione di aumenti di capitale futuri sarebbe valutata di caso in caso, anche in virtù di possibili accordi di opzione a valutazioni agevolate che spesso sono associati al nostro investimento.
D: Ci sono settori nei quali credete particolarmente e settori che invece non intendete prendere in considerazione?
R: In linea di principio non escludiamo a priori alcun settore: l’importante è sempre che ci siano spazi per ampia scalabilità. Poi è l’idea imprenditoriale a fare la differenza. Come si può vedere dal portfolio sul nostro sito, i settori spaziano da food&beverage a IoT/wearable a immobiliare a customer support ad altre ancora…
D: Come vanno le startup che già seguite? Hanno già dei risultati concreti?
R: Certo: per esempio, Foxwin, il software per il coinvolgimento e la gestione dell’innovazione, ha stipulato la scorsa settimana il primo accordo in Italia di questo tipo con un’amministrazione pubblica regionale, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, per il miglioramento dei processi organizzativi e dei servizi al cittadino.
620passi, birrificio artigianale che ha un prodotto già testato nella birreria monomarca di Marano Lagunare, sul mare del Friuli, in cui alcuni nostri Business Angel hanno già investito, ha appena messo sul mercato le prime 2.000 bottiglie di birra bionda e IPA, quasi tutte già vendute alle aziende, che le distribuiranno come strenne natalizie. Adesso parte la fase di sviluppo commerciale e, successivamente, di industrializzazione.
Anche È Pasta, lo street food di pasta e sughi tradizionali cotti al momento, è già attiva: potete trovare i suoi punti vendita a Milano di fronte all’ingresso del Politecnico e delle Università Bicocca, Cattolica e Bocconi.
D: Avete intenzione di investire solo in Italia o anche all’estero?
R: Anche all’estero: due delle startup accelerate (Hide Secrets e Flair Atelier) sono basate a Londra.
D: Qual è l’obiettivo di raccolta?
R: Il nostro primo obiettivo era 50.000 euro, la cifra minima che riteniamo dia un senso all’iniziativa: abbiamo raggiunto questo target in meno di due settimane e intendiamo mantenere aperta ancora la campagna per aumentare il numero di startup incubate. Intendiamo utilizzare i fondi in massima parte per investimenti nelle fasi early stage delle startup accelerate, mentre il resto servirà a finanziare i costi delle attività di accelerazione.