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Il crowdfunding è una modalità di finanziamento che permette la raccolta di fondi, da parte di più finanziatori, a vantaggio di PMI e start up innovative che non sono presenti sul mercato azionario. Si tratta dunque di una raccolta fondi collettiva che, attraverso l’uso di piattaforme digitali, permette ai singoli finanziatori di partecipare in prima persona anche alle scelte strategiche della PMI o start up finanziata.

Crowdfunding è un termine inglese composto dalle parole crowd, folla, e funding, raccolta fondi. Può quindi essere tradotto in italiano come finanziamento della folla. Si tratta di una modalità di investimento, nata nella seconda metà degli anni novanta, che permette alle persone fisiche, con il  desiderio di investire anche piccole somme, di utilizzare una piattaforma digitale per avere accesso a campagne di finanziamento di PMI innovative e start up che non sono presenti nel mercato azionario.

Le tipologie di questo finanziamento della folla possono essere diverse:

  • donation-based crowdfunding, che consiste nel donare una quota di denaro per una specifica causa senza ricevere in cambio alcun tipo di ricompensa
  • lending crowdfunding, chiamato anche social lending oppure peer-to-peer lending, è una forma di finanziamento alternativo che si esplica come prestito tra persone fisiche, tra privati quindi, e si svolge per mezzo di piattaforme online
  • reward-based crowdfunding, in questa seconda possibilità, a fronte di un investimento si ha la possibilità di ricevere una ricompensa sotto forma di prodotto oppure di servizio
  • equity-based crowdfunding, attraverso il quale gli investitori possono acquistare, per mezzo di piattaforme dedicate, quote di una PMI o di una start up, acquisendo diritti di tipo patrimoniale e amministrativo
  • real estate crowdfunding, che permette agli investitori di impegnare il proprio capitale di rischio in progetti immobiliari, in modalità sia lending che equity.

L’Italia è stato il primo Paese in Europa e di fatto a livello internazionale a fornire un quadro normativo per l’equity crowdfunding, nel 2013. Nel dicembre 2021 l’ammontare complessivo degli investimenti era di 1.348 milioni di euro a favore di start up e di PMI innovative e non.

I passaggi e gli elementi che costituiscono il finanziamento della folla sono:

  • un investitore che abbia del capitale per piccoli investimenti o importi più consistenti, di 50000 euro ad esempio
  • una PMI innovativa o una start up, realtà che non devono essere quotate in borsa
  • una piattaforma digitale, come è CrowdFundMe, che accetti le candidature da parte di PMI e start up e che crei delle campagne di crowdfunding per la raccolta fondi. Campagne visibili su una bacheca elettronica pubblica

L’investitore effettua una iscrizione alla piattaforma digitale, autorizzata e vigilata dalla CONSOB, passa in rassegna le campagne attive e versa la quota di capitale per la campagna scelta. Al termine di una campagna, cui si ha accesso dopo l’iscrizione da parte dell’investitore alla piattaforma digitale, si hanno due possibilità: il raggiungimento e il superamento del finanziamento prefissato, o la mancata riuscita. In questo secondo caso gli importi sono restituiti ai finanziatori, senza alcuna spesa.

Il guadagno, quando si investe in modalità equity, è doppio. Il termine equity può essere tradotto con quota. L’equity crowdfunding permette l’acquisto di una quota della start up o PMI che ha lanciato la campagna. L’investitore diventa quindi socio dell’impresa a tutti gli effetti, e in caso di successo dell’impresa, le quote acquistate acquisiranno valore.

Il ROI, ovvero il ritorno di investimento, può avvenire:

  • con la vendita delle quote di cui è in possesso, e in questo caso il profitto è determinato dalla differenza tra il valore al momento dell’acquisto e il valore attuale. Una strategia di Exit, quella della vendita, che può essere attuata quando l’impresa finanziata viene acquistata da una realtà più importante
  • tramite la distribuzione degli utili, in proporzione al capitale d’investimento impiegato.

Dal momento che l’investitore è socio, compatibilmente con la quantità di quote acquisite ne consegue il diritto di presenza nelle fasi decisionali dell’impresa finanziata, partecipando alle riunioni del board dell’impresa.

Tra le diverse piattaforme di equity crowdfunding, CrowdFundMe è presente dal 2013 ed è presente nel registro dei gestori di portali di equity crowdfunding. CrowdFundMe ha permesso di investire tramite la propria piattaforma in progetti quali CleanBnB, Winelivery o Alea.

Tra le ulteriori possibilità di investimento sulla piattaforma sono presenti il real estate crowdfunding e il lending crowdfunding immobiliare (tramite la società controllata Trusters).

Il nuovo regolamento CONSOB, attivo dal 2014, e il regolamento europeo sul crowdfunding rappresentano il chiaro perimetro normativo su questa forma di investimento. Tra le norme a tutela degli investitori, è prevista la compilazione di un questionario di appropriatezza propedeutico e precedente l’avvio di qualsiasi investimento. In questo modo l’investitore viene testo nella sua consapevolezza sia delle specifiche sia degli eventuali rischi legati all’investimento.

Gli investitori non professionali vedono poi riconosciuto il diritto di revoca e di recesso. Il diritto di revoca si attua quando tra il tempo di adesione all’investimento, la sua chiusura oppure la consegna degli strumenti finanziari siano sopraggiunti fatti nuovi o significativi, imprecisioni o errori relativi all’offerta cui si è aderito.

Il diritto di revoca, rispetto all’adesione ad una campagna, può avvenire entro 7 giorni dall’ordine di adesione, senza che sia necessaria alcuna spesa.

 

In merito ai player coinvolti nel crowdfunding, si può specificare che:

  • è necessaria sia l’autorizzazione europea sia la vigilanza da parte della CONSOB nei confronti delle piattaforme digitali che attivano campagne di crowdfunding
  • le società che vogliono proporre campagne non devono essere quotate in borsa, devono essere di nuova costituzione ed essere PMI innovative o start up, oltre a rispettare i criteri indicati dal MISE.

Dal punto di vista degli investitori, la scelta del capitale da investire in una campagna è del tutto discrezionale. La forbice può essere molto alta, dal momento che è possibile investire importi relativamente contenuti come 1000 euro, fino a raggiungere capitali notevolmente cospicui, come 100000 euro.

I costi di una campagna di crowdfunding, per quanto riguarda una start up o una PMI innovativa, sono distribuiti tra costi di realizzazione della campagna stessa, costi di controllo e commissioni sul capitale raccolto. Oltre agli adempimenti di tipo legale e societario.

La durata di una campagna di crowdfunding è mediamente di 45 giorni, con una durata massima che può arrivare fino ai 90 giorni. Si tenga presente che una campagna dalla durata contenuta ha solitamente maggiori possibilità di raggiungere l’obiettivo di raccolta del capitale, oltre ad avere dinamiche comunicative più efficaci.